Regia di Galder Gaztelu-Urrutia vedi scheda film
Il film esibisce una ormai abusata messinscena claustrofobica per riflettere sulla natura dell'uomo, sulla società e i rapporti umani posti in una condizione estrema e paritaria. La lotta per la sopravvivenza porta all'incivilimento sino alla barbarie, all'omicidio, al cannibalismo, allo scontro fratricida, al primitivismo. Un coltello affilatissimo avrà ben più valore anche del più nobile dei libri. Per sopravvivere, l'uomo civile e di sani principi sarà costretto a scendere ai compromessi occorsi, a violare la sua educazione, a spogliarsi della sua identità, a disilludersi. In questo esperimento esistenziale, la scala sociale non è prevista, sarà il caso a mettere alla prova il proprio spirito di adattamento alle condizioni più o meno precarie. Non sono le parole offerte da una morale socialista o religiosa a rasserenare gli uomini portando rispetto reciproco e condivisione civile delle poche risorse vitali disponibili, lo è invece un approccio violento tale e quale alla situazione creatasi, un'imposizione forzata di un regime socialista, una misura adatta alla circostanza, ben lungi da quella "solidarietà spontanea" sperata illusoria. Il cibo preferito di ognuno, messo a disposizione giornalmente in questo viaggio infernale su un'unica enorme tavola imbandita, ascensore di questo microcosmo, dovrebbe garantire una razione vitale per tutti gli occupanti, ma lo spirito di appropriazione, la sopraffazione, l'egoismo e la possibilità di guardare l'altro dall'alto verso il basso, corrompe l'istinto dell'umana condivisione, l'indole civile degli esseri umani, per mettere in moto l'altra faccia della medaglia, la bassezza, lo sberleffo, l'immoralità, la violenza. La missione del protagonista, in comunione con il facinosoro dirimpettaio, sarà quindi quella di rompere violentemente il meccanismo di inciviltà della fossa razionando le risorse vitali per dimostrare la capacità di sopravvivenza e di resistenza allo stress più brutale da parte degli uomini. Allo stremo delle forze, con onore, coscienza e forza della propria idea, e non senza sacrificarsi, riusciranno a far recapitare un messaggio ai quartieri alti: sarà una bambina, occultata nel buio dell'ultimo piano, a salire sulla piattaforma fino in cima, per portare quell'immagine tanto agognata di purezza e speranza, di vita, di sopravvivenza della specie.
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