Regia di Galder Gaztelu-Urrutia vedi scheda film
Una struttura verticale i cui inquilini si risvegliano, a caso, ogni mese in un piano diverso. Al piano zero viene imbandito un banchetto luculliano ma man mano che il tavolo scende il cibo viene divorato e agli abitanti più in basso arrivano solo le stoviglie. Interessante lettura sul piano sociale ma con parecchie crepe nella sceneggiatura.
Difficile non notare le tantissime falle nella sceneggiatura di questa pellicola ed assolverla pienamente, in fondo era possibile in qualche modo aggirarle. Sorvolo su quelle che possono contenere spoiler dannosi ma, per dire la più grossa: perché mai gli inquilini dei piani più bassi preferiscono cannibalizzarsi piuttosto che usare banalmente il montacarichi come ascensore per tentare la sortita ai piani più alti? È la cosa più logica da fare e la meno cruenta ma pare che a nessuno venga in mente. Che senso ha, tutta la struttura, per il protagonista? Gli altri ci entrano per punizione, per espiazione ma lui? E il finale? Sembra raffazzonato più che sospeso, inspiegabile sia nelle motivazioni che negli esiti (che di fatto non verranno mostrati). Troppe cose sembrano non avere una spiegazione. Tuttavia, innegabilmente la pellicola prende fin dalle prime battute, si presta a interessanti letture sociologiche e si avvale di buone prove di recitazione e dialoghi discreti. Nel complesso una sufficienza la può strappare.
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