Regia di Galder Gaztelu-Urrutia vedi scheda film
"-Quelli dei piani di sopra non spartiranno mai le razioni con quelli più in basso" -Perché non dovrebbero? -perché al loro posto lo avrebbero fatto tutti" cit.
El hoyo è un mix tra horror,fantascienza e thriller spagnolo che vede come protagonista un carcere verticale diviso in 333 piani attraversato da un buco dove scorre una piattaforma dal primo fino all'ultimo piano dove vengono posti razioni di cibo a volontà consumate piano per piano con un tempo limite massimo da non superare. Goreng un giorno si sveglia al 48esimo livello e sullo stesso piano da condividere c'è un signore anziano Trimagasi che gli svela giorno dopo giorno i "segreti" di questo carcere dove si trovano.
Goreng,che ha portato con sè il libro del Don Chisciotte della Mancia,svela che sapeva del carcere e che vi è entrato per fare questa sperimentazione nel cercare di smettere di fumare,Trimagasi invece,munito di coltello affilato,deve scontare un anno di carcere per omicidio colposo. Goreng non capisce cosa sta accadendo ma pian piano comincia a conoscere cosa si cela veramente dietro questo "misterioso carcere" e non sarà facile uscirne.
Un film intenso che non annoia,crudo per certi versi, Goreng e Trimagasi con dei moderni Dante e Virgilio affrontano i vari piani di questo carcere come gironi dell'Inferno,del Purgatorio e del Paradiso,perchè posso finire ovunque dopo un certo numero di giorni in qualsiasi piano,da quello più in alto dove si mangia ovviamente di più a quello più in basso dove le stesse razioni arrivano ma molte di meno e i "conquilini" dei piani di sotto cominciano ad avere sempre più fame con il passare dei giorni....
Goreng però incontra una donna sulla piattaforma che cerca la sua "bambina",incontra varie persone comincia a conoscere la verità,le persone con la fame cambiano d'aspetto e d'umore seguono la legge della sopravvivenza,l'unica speranza per uscirne fuori può essere un messaggio importante da far arrivare ai "piani alti" per far capire che il sistema è cambiato, e cambiare è sintomo di intelligenza e lungimiranza.
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