Regia di Pål Øie vedi scheda film
Elisa, orfana di madre, rifiuta l’invito del padre, Stain (ex vigile del fuoco) di trascorrere il Natale insieme con lui e con la sua nuova compagna. E’ amareggiata e delusa per questa sua relazione che non accetta. Decide perciò di trascorrere le festività dalla nonna e prende un pullman per Oslo. Entrato in un tunnel, dopo qualche chilometro, il mezzo è costretto a fermarsi. Si pensa a un incidente ma nessuno immagina quello che realmente stia per accadere…
Un film teso, angosciante, dove mezzi e persone rimangono intrappolati tra le fiamme e il fumo in un tunnel di nove chilometri a seguito dell’esplosione di un camion cisterna. Un thriller catastrofico, genere molto amato negli ultimi anni da Hollywood, insieme con quello apocalittico, ma che non riscuote particolare successo di pubblico.
Queste narrazioni drammatiche che spesso si tingono di horror, non sempre hanno accolto consensi. Questa pellicola non ha la pretesa di essere diversa dalle altre. Il regista norvegese Pal Oil si ispira a una serie di incidenti avvenuti all’interno dei tunnel norvegesi ma che fortunatamente non hanno causato vittime.
Nonostante ciò, rimane la pericolosità di questi tunnel, più di 1100 e tutti sprovvisti di uscite di sicurezza. Il film dunque intende denunciare un rischio reale e allarmare le istituzioni affinché rafforzino i sistemi di sicurezza ed evitare che si giunga a casi drammatici come quello ipotizzato dal film.
Un messaggio importante. Un buon linguaggio musicale. Una buona dose di sentimenti e un inno al corpo dei Vigili del Fuoco che in ogni angolo del mondo si prodigano con dedizione e coraggio al salvataggio di vite umane.
Una pellicola complessivamente apprezzabile.
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