Trama
Martin è il più promettente talento del calcio che la Svezia abbia mai visto. A sedici anni, il suo sogno di diventare professionista a grandi livelli si concretizza grazie all'acquisto da parte dell'Inter, blasonata società calcistica milanese. Mentre si adatta a una realtà in cui tutto e tutti possono essere comprati e venduti, Martin troverà sempre più difficile distinguere il sacrificio dalla sottomissione, il piacere dal dolore e l'amico dal nemico.
Approfondimento
TIGERS: LA DURA LEGGE DEL CALCIO
Diretto e sceneggiato da Ronnie Sandahl, Tigers racconta la storia di Martin, uno depi più promettenti talenti calcistici che la Svezia abbia mai conosciuto. A sedici anni, Martin vede il sogno di una vita trasformarsi in realtà quando viene acquistato dall'Inter, una delle squadre di calcio più prestigiose d'Italia e nota in tutto il mondo. Tuttavia, il sogno che ha sempre inseguito ha un prezzo molto alto da pagare in termini di sacrificio, dedizione, pressione e, soprattutto, solitudine. Martin comincia allora a chiedersi se quella sia effettivamente la vita che ha desiderato per lui: nove mesi dopo deciderà di rientrare in patria e abbandonare definitivamente lo sport.
Con la direzione della fotografia di Marek Wieser, le scenografie di Kajsa Severin, i costumi di Mariano Tufano e le musiche di Jonas Colstrup, Tigers si ispira a eventi realmente accaduti e presenta gli alti e bassi del moderno mondo del calcio, divenuto a tutti gli effetti un'industria. Con una prospettiva privilegiata (che trae spunto dall'autobiografia scritta dallo stesso Bengtsson), Tigers racconta la drammatica formazione di un sedicenne, ossessionato dal sogno di diventare famoso in un contesto in cui tutto e tutti hanno un prezzo. Ha dichiarato il regista: "Volevo realizzare un film sulle tigri del mondo del calcio, su tutti quei giovani osannati che, come rinchiusi in gabbie dorate, sono al servizio dell'industria calcistica mondiale: come animali selvatici addomesticati, vengono comprati, posseduti, scambiati, venduti, spinti al limite e addestrarsi per vincere o sopperire per sempre alle dure regole del calcio. Martin Bengtsson è stato una giovane tigre. Da adolescente, quando era considerato uno dei talenti più promettenti della storia del calcio svedese, è stato venduto all'Inter, una delle squadre di punta del campionato italiano di Serie A. Il suo futuro sembrava luminoso eppure il suo mondo si è frantumato. Come è potuto accadere?".
"Lo stesso Martin ha ricercato le cause del suo cedimento - ha proseguito Sandahl - nella sua autobiografia, All'ombra di san Siro. Il libro è uscito nello stesso periodo in cui arrivava in libreria anche il mio romanzo d'esordio. Martin e io ci siamo conosciuti allora, durante uno dei tanti giri di presentazione e in breve siamo diventati molto amici. Abbiamo anche deciso che avrei realizzato un film ispirato alla sua esperienza ma per farlo ho dovuto attendere: all'epoca avevo solo 22 anni ed avevo appena iniziato le riprese del mio cortometraggio. Si potrebbe dire che abbiamo fatto una specie di patto: lui avrebbe rifiutato tutte le offerte per un film e io avrei rispettato la mia promessa il giorno in cui sarei stato creativamente e artisticamente pronto a rendere giustizia alla sua figura. Sono passati tredici anni ma entrambi abbiamo mantenuto la parola. La sceneggiatura è mia nonostante lo stesso Martin, dopo aver studiato, sia divenuto uno sceneggiatore per la televisione".
Ha infine concluso: "Con il passare del tempo, ho scritto una sorta di trilogia di film che prendono in esame i risvolti psicologici, economici e politici dello sport. Il primo film è stato Borg McEnroe incentrato sul tennis mentre il terzo sarà Perfect (che dovrebbe dirigere Olivia Wilde nel 2021), ambientato nel mondo della ginnastica femminile statunitense. Tigers, il secondo capitolo della trilogia, è il solo che ho voluto dirigere, forse perché lo reputo il più pericoloso, disordinato e intimo dei tre. Il mio scopo era quello di raggiungere un perfetto equilibrio tra il lucido e il sudicio: volevo che il mio fosse un film d'essai grezzo e tagliente ma ambientato nel patinato e superficiale mondo del calcio, sempre più dedito al lato economico e commerciale. Nel raccontare la storia dell'ossessione di un adolescente sullo sfondo dell'universo del pallone, ho voluto realizzare un dramma di formazione in un contesto mai visto prima sul grande schermo, quello di un mondo in cui tutto e tutti possono essere acquistati o venduti. In piccolo, si tratta di uno spaccato della nostra società capitalistica patriarcale, tanto assurda e divertente quanto potenzialmente letale. Prima di ogni cosa volevo però sottolineare come spesso una vittoria può trasformarsi in sconfitta e viceversa".
Il cast
A dirigere Tigers è Ronnie Sandahl, regista e sceneggiatore svedese. Nato nel 1984, ha una formazione da giornalista e ha debuttato come regista nel 2014 con il dramma Underdog. Da allora si è dedicato alla stesura di una trilogia di film basati sullo sport: Borg McEnroe, Tigers (che ha scelto anche di dirigere)… Vedi tutto
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Commenti (1) vedi tutti
Quattro stagioni, come la celebre pizza, solo che quella ha una ricetta precisa invece qui si naviga a vista con scene che sembrano parte di un collage anzichè di una sceneggiatura. Non basta la storia vera e l'impegno sociale e neanche lo zelo del giovane Enge per sollevare un'opera con molte più ombre che luci.
commento di bombo1