Trama
Alla fine degli anni Sessanta, Madame Claude regna su Parigi e oltre grazie alla sua fiorente attività di maitresse d'alto bordo. Reinventando i codici della prostituzione, adottando un comportamento da persona del ceto medio-alto e inventando un contesto rispettabile per la sua attività, si trasforma in una donna di successo, rispettata sia nei circoli politici sia nel mondo criminale. Diviene così una donna potente che vive in un ambiente dominato dagli uomini alla vigilia dei movimenti femministi. Tutto per lei cambierà il giorno in cui incontrerà Sidonie, il suo esatto opposto ma anche il suo alter ego, che causerà il crollo dell'impero che ha creato.
Approfondimento
MADAME CLAUDE: CHI ERA REALMENTE
Diretto e sceneggiato da Sulvie Verheyde, Madame Claude racconta la storia di Madame Claude, una donna che sul finire degli anni Sessanta regnava su Parigi grazie alla sua fiorente attività. Reinventando i codici della prostituzione, prendendo in prestito quelli della borghesia e inventandosi un passato rispettabile che non le apparteneva, è diventata una donna d'affari temuta e stimata sia dal mondo politico sia dalla criminalità organizzata. Donna di potere in un ambiente e in un periodo dominato dagli uomini, alla viglia dei grandi movimenti per la liberazione delle donne e l'affermazione dei loro diritti, sarà anche la testimone della fine di un'epoca. L'incontro con Sidonie, la giovane che, suo contrario ma anche suo alter ego, diventa il suo braccio destro, le permetterà di prendersi per la prima volta cura di qualcuno ma segnerà inevitabilmente il suo tracollo.
Con la direzione della fotografia di Léo Hinstin, le scenografie di Thomas Grézaud e i costumi di Isabelle Pannetier, Madame Claude trae origine da una storia realmente accaduta. Nell'autunno del 1968, Fernande Grudet, meglio conosciuta come Madame Claude, aveva 35 anni e da 11 anni bazzicava nel mondo della prostituzione quando, quasi in contemporanea con l'arrivo del generale De Gaulle all'Eliseo, diede il via dal suo appartamento in Rue de Marignan alla sua rete di ragazze squillo. Madame Claude colse così le enormi possibilità date dal telefono, un mezzo di comunicazione che pian piano si stava espandendo in tutta la Francia con 1,7 milioni di linee e 3 milioni di abitanti raggiunti, soprattutto tra le fila dell'alta borghesia: ai clienti che volevano reclutare i servizi di una prostituta bastava semplicemente una telefonata. Il sistema, efficace ed efficiente, le permise di dominare il mercato, soppiattando la concorrenza di Madame Billy e della sua casa chiusa che dal 1943 accoglieva clienti facoltosi nel 16° arrondissement di Parigi. Pian piano, Madame Claude fornì i suoi servizi a diplomatici ma anche ai servizi segreti, provvedendo a fornire informazioni utili per lo spionaggio e il controspionaggio.
Uomini d'affari, diplomatici e anche capi di stato furono tra i suoi clienti, e non mancarono i casi di ricatto, foto compromettenti e morti misteriose. Ed è proprio in tale contesto che si verificò il caso Markovic, un episodio che, sebbene non la coinvolgesse direttamente, vide Madame Claude esercitare suo malgrado un piccolo ma significativo ruolo. Rifugiato jugoslavo noto alla polizia per diversi furti e atti di violenza, Stevan Markovic venne trovato morto in una discarica il 1° ottobre 1968. Il delitto sarebbe passato inosservato se la vittima non avesse lavorato per due anni per Alain Delon e se la moglie dell'attore, Nathalie, non avesse avuto con lui una relazione extraconiugale. Il clamore della vicenda assunse una dimensione del tutto inattesa quando François Marcantoni, famigerato mafioso e amico di Delon, finì per essere sospettato dell'omicidio. Marcantoni era chiacchierato per l'essere l'organizzatore di festini dopo dei quali famigerate figure del mondo dello spettacolo e della politica finivano vittime di ricatto. Tra le foto compromettenti detenute da Marcantoni si vociferava vi fossero anche quelle di Claude Pompidou, moglie dell'ex presidente del primo ministro Georges, dimessosi qualche mese prima. La vicenda di Marcantoni si concluse solo nel 1976 con la sua assoluzione. Madame Claude molto probabilmente era colei che metteva a disposizione alcune delle sue ragazze per i festini di Marcantonio, ricevendo in cambio protezione.
Le informazioni di Madame Claude finivano tra le fila dei servizi segreti. La maitresse aveva anche un nome in codice, Violette, e forniva tutte le confidenze che riusciva a raccogliere in maniera informale. L'arrivo all'Eliseo di Valéry Giscard d'Estaing nel 1974 cambiò però le carte in tavola. Sebbene godesse del sostegno non ufficiale del Ministro dell'Interno Michel Poniatowski, Madame Claude vide il suo impero minacciato da una spietata lotta contro la prostituzione intrapresa dal governo. Tuttavia, a incastrarla fu un'accusa per evasione fiscale: a fronte di 11 milioni di franchi richiesti, Madame Claude preferì l'esilio negli Stati Uniti. Rientrata in Francia nel 1985 con l'erronea convinzione di essere fuori pericolo, venne arrestata per quattro mesi. Arrestata nuovamente nel 1992 per sfruttamento aggravato della prostituzione, trascorse in carcere sei mesi e fu costretta a pagare una multa per un milione di franchi. Riappropriatasi della sua identità di Fernande Grudet, morì a Nizza nel 2015 dove si era ritirata a vivere.
Curiosità
LA PAROLA ALLA REGISTA
"La storia di Madame Claude. Dieci anni della sua vita, L'apice e la caduta. La sua ascesa in filigrana...
Il ritratto di una donna delinquente. Una delinquente perché, al di là dell'immagine che voleva dare di signora rispettabile, ha iniziato come prostituta a Pigalle. E, senza i suoi legami con la criminalità organizzata, non sarebbe diventata chi è stata.
La storia di una donna che è salita al vertice della criminalità e degli affari di Stato. Spia. Padrona quasi dell'intera Francia, partendo dal basso, dal nulla. Di origine modesta, è rimasta incinta giovanissima in un momento in cui le donne non avevano voce in capitolo e in un paesino di provincia durante la guerra. Il suo destino sembrava segnato ma è stata in grado di reinventarsi un altro percorso per se stessa. Lo ha fatto con quello che aveva: il suo corpo. Si è recata a Parigi e ha battuto il marciapiede. Avrebbe potuto rimanervi per sempre, trovarsi un buon cliente o soccombere a quella vita di strada. Invece, no: ha saputo cogliere un'opportunità e ha avviato la sua attività. Dopotutto, ha avuto un'idea geniale: far credere ai ricchi che veniva dal loro stesso mondo. Si è reinventata, ha mentito ma ha sostituito la miseria con l'ammirazione.
Ha sfruttato i corpi femminili. E li ha trasformati in un'arma in grado di far danni. Ha trasformato le sue ragazze in principesse, rendere divertente il vizio. Ma a che prezzo? Ha finito con il diventare tutto ciò che voleva dimenticare indossando abiti di lusso e gioielli: un magnaccia poco rispettabile. Questo è il grande paradosso in cui Madame Claude è caduta. Per lasciarsi alle spalle la strada, ha sacrificato il suo cuore, diventando una potente donna d'affari e costruendo un impero dal nulla, una cosa non comune per una donna. Coltivava grandi ambizioni, per se stessa e per le sue ragazze. Continuava a voler essere qualcuno, una donna di potere nel mondo maschilista della Francia di Pompidou. A qualsiasi costo. A qualsiasi prezzo. La vendetta contro chi impone il potere diventa il solo modo per lei di spazzare via la vergogna ma finisce vittima della sua stessa immagine, delle bugie che ha creato e a cui finisce per credere.
Dietro a tutto c'è però un grande vuoto dettato dall'assenza di amore. Di sua figlia. Di un uomo. Madame Claude ha sacrificato tutto per il successo. E la solitudine del potere è terribile per una donna. Ecco perché l'incontro con Sidonie diventa cruciale. Simbolo di emancipazione e di origine borghese, Sidonie ha tutto quello che serve a Madame Claude: è colta, bella, molto attraente ed intelligente più della media... ma è annoiata. Le piacciono il pericolo, la velocità, le moto, i ragazzi e le ragazze, e il dolore che cerca di anestetizzare. Quando arriva da Madame Claude è più che altro per sfida e non per necessità. Forse è un modo per farsi del male, per punirsi. E, come spesso accade, l'allieva supererà la maestra. Diventerà la migliore delle ragazze di Madame Claude. Sarà persino il suo braccio destro e inevitabilmente le due donne finiranno per fascinarsi a vicenda. La diffidenza lascerà pian paino spazio all'amicizia, all'affetto e alla tenerezza. Grazie al loro legame, Sidonie confesserà di essere stata abusata dal padre e Madame Claude la spingerà a denunciarlo. Sebbene Sidonie andrà via prima che Madame Claude possa ferirla come fa con tutti, l'incontrò cambierà entrambe.
E poi arriva la caduta. Dopo la vetta, c'è sempre la discesa. Brutale ma attesa. Esilio, prigione, niente più soldi, discredito. E la cruda verità che ritorna dal nulla,, un passato che non vuole più nascondersi e che ha la meglio. Nessuna prostituta esercita quella professione per piacere. Lo fa solo perché dà l'illusione del controllo".
Trailer
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Commenti (5) vedi tutti
Pessimo la trama è piatta come una sogliola ed è tutto odisosamente patinato.
commento di alphaUn film che con una sceneggiatura che procede a strappi realizza una panoramica su tutto il peggio che l'umanità ha da offrire sia nella versione maschile che femminile e dove la criminalità comune si intreccia indissolubilmente con quella di stato. Cinematograficamente nella media.
commento di bombo1La prima parte discreta (c'era un po' di sesso)fa il paio con una seconda assai dispersiva in mezzo a tanti rivoli fatti di evasioni fiscali e quant'altro,mi aspettavo di piu'.
commento di ezioTette e culi. Nient'altro.
commento di gruvierazNon male. Alcuni argomenti sono trattati in modo troppo approssimativo. Utile leggere poi la biografia originale.
commento di lucignolo