15ma Festa del Cinema di Roma 2020
Kate Winslet incarna la paleontologa inglese dell'Ottocento Mary Anning, catalogatrice di fossili marini raccolti sulle coste del Dorset, a cui si devono le prime ricostruzioni di scheletri completi di
ittiosauro. Mary vive con l'anziana madre nel villaggio di Lyme Regis, mantenendosi vendendo piccoli fossili ai turisti in un negozietto. Quando un gentiluomo proveniente da Londra, curioso e amatore di paleontologia, le affida la moglie convalescente Charlotte (Saorsie Ronan) che ha bisogno di bagni e aria di mare, l'orgogliosa scienziata accetta con riluttanza per ragioni economiche. Tuttavia tra le due donne apparentemente agli antipodi, complice anche la passione per il proprio lavoro di ricerca che Mary riesce a trasmettere a Charlotte, si sviluppa un inatteso sentimento, dapprima timido poi esplosivo.
Francis Lee realizza un dramma sentimentale elegante e rigoroso, senza tuttavia smorzare la passione quando questa deflagra tra le due signore vittoriane.
La sua cinepresa si appunta spesso sul dettaglio, su mani che si stringono timorose o che ripuliscono un reperto fossilizzato. Come nel precedente
God's Own Country in versione maschile, il giovane regista inglese conferma una spiccata sensibilità nel delineare le fasi della nascita e sviluppo di una passione (splendida la scena del primo bagno insieme).
Non esistono testimonianze di alcuna relazione sentimentale intrecciata in vita dalla Anning, né con uomini né con donne,
quindi l'autore si prende la libertà di immaginare e romanzare l'incontro con Charlotte.
Domina la scena una intensissima Winslet, a cui il regista si affida per prolungati e vividi primi piani e sguardi perforanti che esprimono, meglio di mille battute, una vulnerabilità che affiorando scalfisce la durezza che ricorda quella delle pietre a cui il suo personaggio ha dedicato l'esistenza. Oltre Saorsie Ronan molto in parte, il cast vanta le belle caratterizzazioni delle ottime Gemma Jones (l'anziana madre) e Fiona Shaw (una donna matura del villaggio con cui pare di capire Mary abbia avuto trascorsi amorosi). Grazie al talento delle sue attrici, Lee può tranquillamente evitare la verbosità della voce narrante e dei dialoghi prolissi che affossa l'altro
period drama saffico visto quest'anno,
The World To Come visto a Venezia (non per colpa delle attrici, beninteso).
Voto: 7,5 su 10
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