Regia di Gregory Hoblit vedi scheda film
Un thriller abbastanza originale, teso e cupo dall'inizio alla fine (praticamente quasi sempre girato in notturna), con una sottile indagine psicologica sulla natura del male che travalica una storia di per sè prevedibile. Passando da una persona all'altra, la reincarnazione di un serial-killer (ma in realtà l'essenza stessa del male, che di quest'ultimo si era avvalso come ennesimo transfert) diventa incubo ed ossessione di un investigatore alle prese soprattutto con la propria capacità di resistere alla perdizione. A volte sembra che la storia si invortichi troppo su sè stessa, quasi compiacendosi di un certo bizantinismo nel rendere il tutto più inverosimile possibile, ed è un peccato per un film che comunque svolge bene il suo compito di inquietare lo spettatore e mettere a nudo l'essenza del male che aleggia anche nello spirito più puro e disincantato.
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