Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
L'ignoto "Protagonista", di questa storia, agente della C.I.A., dopo aver mostrato forte dedizione al servizio ed allo spirito di squadra nel corso di una pericolosa missione condotta in Ucraina, è reclutato dalla misteriosa organizzazione Tenet, nella cui sede apprende che è in corso una guerra combattuta non solo nello spazio, ma anche nel tempo, a causa di scoperte realizzate nel futuro, grazie alle quali è possibile invertire il corso temporale per alcune persone od oggetti. Persone che devono ancora nascere, le quali ritengono d'essere state danneggiate dalle conseguenze del riscaldamento globale, hanno ordito un piano per sterminare - tramite un'"inversione collettiva" generata da un ordigno - l'intero genere umano, nel momento a ridosso del punto di non ritorno. Il "Protagonista" inizia la sua missione cercando un contatto, tramite l'infelice moglie, con l'uomo che, nella nostra contemporaneità, ha avuto accesso alle tecnologie dell'inversione ed il compito di far detonare l'ordigno. Nel corso della missione, il "Protagonista" comprende di non essere una semplice pedina; bensì uno dei motori degli eventi. Cristopher Nolan dirige un'opera dalla lunga durata, frutto di una commistione di generi. Su concetti fantascientifici, costruisce una complessa vicenda di spionaggio ricca d'azione. La "percorribilità" di una dimensione temporale consente peculiari soluzioni anche sceniche. La stessa vicenda può essere mostrata da più punti di vista, ed apparire procedere "avanti" o "indietro". Alla stessa maniera, anche oggetti e veicoli si muovono in ambedue le direzioni temporali; le esplosioni si trasformano in implosioni, etc.; queste particolarità si riflettono, ovviamente, sul progresso del racconto, rendendolo estremamente complesso. Qui sento di dover fare un primo appunto. Il ritmo del film è molto sostenuto, i tempi morti sono ridotti al minimo. Allo spettatore, pertanto, non è concessa la possibilità di riflettere con calma sui rapporti causa-effetto che regolano gli avvenimenti. Il loro rapido susseguirsi può indurre a rinunziare alla comprensione, rinviandone il momento. Il mio secondo appunto riguarda la parsimonia di dettagli. Alcuni elementi-chiave necessari alla decifrazione dell'intricata trama sono svelati solo in epilogo; anche un attento spettatore, non ha certezza dei fatti fino alla fine. Al netto della complessità del racconto, il film ha gli elementi di una classica spy-story. Un protagonista deciso, il cui ruolo non è inizialmente ben chiaro; una buona squadra a sostenerlo; una bella ed enigmatica donna; un "cattivo" molto ben caratterizzato. Interpretato da Kenneth Branagh, Sator è stato segnato sin dall'infanzia dalle sventure collegate al disfacimento dell'Unione Sovietica. Da sempre a contatto con pericolosi materiali radioattivi, ne ha iniziato un traffico che l'ha portato a far carriera in tali commerci. Ha un rapporto controverso con la moglie Kat, che subisce la sua prepotenza ed i suoi ricatti pur di rimanere insieme al figlio; la tormenta in ogni modo, ma sente di uscire sconfitto dal costante confronto morale con lei. Abbastanza convenzionali, gli altri personaggi. Il "Protagonista" è interpretato da John David Washington; Kat, dall'attrice australiana Elizabeth Debicki. Varie e piacevoli le ambientazioni; si va dalla costiera amalfitana agli edifici in rovina di una città abbandonata della Siberia. Rilevante il richiamo del regista ad un problema attuale e d'importanza mondiale, il cambiamento climatico. Infine, a molti non saranno sfuggiti i costanti richiami alle parole che compongono il "Quadrato del Sator", di cui "Tenet" è quella centrale. Ciò può fornire una chiave d'interpretazione degli eventi, poichè tali parole rimangono uguali da qualunque verso i loro caratteri siano letti. Dunque, un buon film ibrido tra fantascienza e spionaggio, sontuoso direi, per scelta delle ambientazioni, costumi, recitazione. I molti "paradossi temporali" e le relativamente poche spiegazioni in relazione alla complessità della trama, tuttavia, potrebbero indurre lo spettatore alla pigrizia, relegando il suo interesse alle ben realizzate sequenze di azione. Una seconda visione può senz'altro aiutare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta