Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Tenet e il suo sottotitolo REPETITA IUVANT! Della serie: se non l'avete capito ve lo ripropongo all'infinito. Stavolta Nolan pur offrendo molte emozioni, sembra aver tenute in poca considerazione, e quindi stima, sia lo spettatore che la sua pazienza. Bello eh. Niente da dire, soprattutto all'inizio, formalmente ineccepibile. Molte emozioni.
Tenet e il suo sottotitolo REPETITA IUVANT!
Della serie: se non l'avete capito ve lo ripropongo all'infinito. Fino alla nausea.
Stavolta Nolan pur offrendo molte emozioni, sembra aver tenute in poca considerazione, e quindi stima, sia lo spettatore che la sua pazienza. Bello eh. Niente da dire, soprattutto all'inizio, formalmente ineccepibile usando una sequenza d'azione adrenalica e tensione a 200 volt lasciando lo spettatore mozzafiato solo e impaurito all'interno del teatro dell'opera di Kiev. Molte emozioni. Visioni, apocalittiche. Scene perfette, sforzi mentali da cubo di Rubik, meningi che si spremono modello limone nella cedrata, ma avanti e indrè, come da piccola mi divertivo a fare sempre col video registratore; fastforward e rewind, dopo un pò e, soprattutto da grandi, stufa.
Gabbiani che volano a ritroso. Macchine che vanno in retromarcia in tangenziale in controsenso, modello: ho sbagliato l'entrata, navi che "Arbore e indietro tutta" de noialtri. Il mondo è fatto da invertiti e non. E questo lo sapevamo già! Ma non invertiti cerebrali, tantomeno sessuali. Bensì temporali. Coloro la cui entropia è stata modificata al contrario. Un controsenso in tutti i sensi.
Eppure una base scientifica Nolan l'ha data. Ci arriveremo alla inversione, curvatura, piegatura, stiratura del tempo.
Parola del fisico a cui ha chiesto consulenze sulla sceneggiatura già contorta di suo.
La trama. Una russa alta 4 metri è prigioniera come un fenicottero in gabbia di suo marito, un russo spietato che ha un tumore al pancreas. E già qui sembra la soap opera Beautiful. Poi si incasina tutto e si va nel futuro modificandolo per fare in modo che la lasci stare col figlio... per poi tornare nel passato e dirglielo. Qui invece diventa Una vita. Poi dopo due ore c'è una guerra e li diventa Plaotoon. Fine.
Se per un'ora il film avvince e sembra prendere nella tela i suoi ignari spettatori dopo due ore e 20 stanca, sfuma, ripete e chiude con le solite americanate assetto da guerra, palazzi che saltano, e fumo ovunque. Peccato davvero perchè l'intento era innovativo; portava sullo schermo la quarta dimensione: il tempo! Non l'aveva mai fatto nessuno a mia memoria. L'altro era Einstein. Ma non nel cinema. O Nolan stesso, clone di sè, già da Inception che risultava però più avvincente più compiuto e originale.
Altro errore il casting che di solito fa l'80 per cento di riuscita nei film.
Ad esempio il figlio di Denzel sembra raccomandato, li in quanto figlio di; algido, secco, non ha nè il physique du rôle, nè il carisma del padre. La spilungona di 3 metri (Debicki), lo doppia in altezza ed è poco credibile che un nanetto possa difendere una valchiria: come se i Vatussi perdessero contro Brunetta in una gara di salto in lungo.
Il marito russo (Branagh), sempre nanetto, rispetto a lei, la tiene in ostaggio. Anche li basterebbe na botta dall'alto in basso per liberarsene. Insomma nessuno dei personaggi raggiunge una vera caratterizzazione e tutti sembrano li per caso, come passanti in autostrada. Inoltre non hanno psicologie nette, storie di provenienza, vissuti perlomeno capibili, ma anche a livello visivo, fisico, emotivo non quagliano ne tra di loro, ne da soli. Pattinson casuale, se la cava meglio, forse perchè non sa quello che fa.
In realtà questo attesissimo filmone era il pretesto VALIDO anzi VALIDISSIMO per tornare nei nostri amati grandi schermi di cui da mesi sentivamo l'astinenza chiusi nelle nostre piccole casette con piccoli schermetti inadeguati di Mac.
Ora bello e brutto, riuscito o meno sono concetti obsoleti, Ex Post, come piace a Nolan, dopo un Covid 19 che ha sbaragliato l'umanità meglio di qualsiasi nemico russo o di qualunque arma nucleare. Quando si dice che il destino ha più fantasia di Noi!
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