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Tenet

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tenet

di ilcausticocinefilo
6 stelle

 

*un solo spoiler, ed è ben evidenziato...

 

 

Premessa obbligata: chi scrive non si colloca né tra i “fan sfegatati” né tantomeno tra i “detrattori inverecondi” del regista, ed anzi rigetta totalmente simili contrapposizioni manichee da fanatici a-critici per collocarsi (forse convenientemente) nel mezzo. Ovvero, preferisce valutare di film in film, di volta in volta, senza assolutizzare apponendosi aprioristicamente e pregiudizialmente il paraocchi da solo.

E, dunque, pensa sommessamente che Nolan oscilli tra “alti” (The Prestige, senza dubbio, Il cavaliere oscuro) e “bassi” (Il cavaliere oscuro – Il ritorno in special modo), e in genere tenda a perdersi un po’ per strada, tra manie d’accumulazione e finali non proprio esaltanti (nonché troppo tendenti al melodrammatico o all’“artificioso”, si veda Inception).

 

Orbene, che dire quindi di quest’ultima fatica del regista britannico? Allora, innanzitutto, sgombriamo immediatamente il campo da ogni possibile fraintendimento: il film non è propriamente “brutto” (orribile, inguardabile, ignobile e via discorrendo). All’opposto, tenuta nel debito conto la media dei prodotti d’intrattenimento hollywoodiani odierni, tutto si può dire men che Tenet si configuri come uno dei punti bassi di tale filiera multimiliardaria.

 

 

John David Washington

Tenet (2020): John David Washington

 

 

Ma, appunto, se del “Nolano” (perdoneranno l’ardire gli esegeti bruniani…) si riesce – quasi sempre – ad apprezzare precisamente la volontà che palesa la sua opera di produrre qualcosa di anche solo marginalmente “nuovo” o “diverso” rispetto ai canoni standard del blockbuster, allo stesso modo bisogna altresì riconoscere come i suoi film riescano a farsi considerare spesse volte migliori di quanto in effetti non siano solo grazie all'infimo livello medio di tanta concorrenza. Solo in virtù di tale paragone (impietoso per molti altri film da grandi budget), le opere del "Nolano" possono apparire "avanguardistiche", geniali, "rivoluzionarie".

In un mondo popolato da Transfomers michalbayani e ridicoli remake Disney di classici animati d'un tempo, voi direte: ci vuole poco. Già. Ma sia quel che sia il "Nolano" (insieme a Cameron, George Miller e pochi altri) pare perlomeno tentare di tenere "alta" la dignità del blockbuster americano, di tenere alta “l’asticella” (la stessa che peraltro l’indomito Cameron è andato a rialzare fisicamente in tempi non sospetti), la quale altrimenti precipiterebbe a livelli proprio miserrimi. Di questo bisogna dargli atto (che poi vi riesca effettivamente, a tenerla o rialzarla questa benedetta asticella, è tutt’altro affare, ma è sufficiente l’intenzione, il tentativo ai fini del nostro discorso).

 

 

Robert Pattinson, John David Washington

Tenet (2020): Robert Pattinson, John David Washington

 

 

Ciò detto, ammettiamo anche che il “Nolano” è un grande (grandissimo) furbacchione sempre disposto a cercare di prendere per il naso il pubblico facendo credere di essere lì intento a creare opere visionarie ed inusitate, quando in realtà così non è. Cristoforo Nolano non è Kubrick, punto. E neppure vuole esserlo (si spera). Il suo è puro e semplice cinema d’intrattenimento. Spesse volte di “rango”, non c’è dubbio, ma pur sempre puro cinema d’intrattenimento e d’evasione – privo d’alcuna connotazione ulteriore. E in questo non v’è nulla di male, di per sé, ovvio. Cerchiamo solo di riportare le cose sul pianeta Terra, ecco tutto, al di là degli elogi sperticati e delle lodi svergognate.

 

 

John David Washington, Robert Pattinson

Tenet (2020): John David Washington, Robert Pattinson

 

 

Ordunque, una volta adottata tal prospettiva più “oggettiva”, la prima cosa che si è portati a sottolineare è la seguente: Tenet rappresenta la sua massima “furbata” ad oggi. Più ancora di Inception e decisamente più di Interstellar: una furbata di dimensioni “galattiche”, che coincide con una delle sue opere più deboli.

Un film alla radice d’una semplicità disarmante, il quale tenta però in ogni modo (non senza una certa abilità) di far invece supporre di non esserlo, mentre a gravare è anche lo spettro d’una seriosità altrettanto disarmante. Quando al tirar delle somme Tenet risulta essere poco più di un James Bond a ritroso. Una banalissima spy story, mascherata da fantascienza cervellotica, costellata di luoghi comuni. A partire dai personaggi: tra il “Protagonista” che manco Neo, il prode “amico” che si sacrifica eroicamente per il bene dell’umanità, il cattivone oltremodo macchiettistico (al quale sono tristemente riservate le battute più infelici e inascoltabili), la bella di turno bisognosa d’aiuto…

Come se non dovesse bastare la loro caratterizzazione infantile, poi, a peggiorare la situazione interviene una scrittura non esattamente di primissima caratura (alcuni dialoghi sono veramente – come direbbe un certo qualcuno - “da metterse re mane nei capelli”).

 

Per giunta, la trama risulta alquanto prevedibile

 

(-----------------------------------------------SPOILER:

riassunto flash: in sostanza, quelli del futuro ci odiano – non senza avere le loro buone ragioni – perché abbiamo rovinato il mondo evitando d’affrontare il problema del cambiamento climatico, e quindi vogliono “vendicarsi” invertendo la direzione naturale delle cose [altro che Terminator…], distruggendo così questo mondo al fine di sperabilmente ottenerne uno “nuovo” in cui vivere...

------------------------------------------------FINE SPOILER)

 

e l’intrico (o comunque buona parte di esso) si dipana sin troppo presto.

Di lì in poi resta solo quella minima curiosità di vedere come andrà a finire la faccenda, e se interverrà un qualche clamoroso colpo di scena a ribaltare completamente ciò che s’è già abbondantemente intuito (non preoccupatevi: non accade).

 

 

Robert Pattinson, John David Washington

Tenet (2020): Robert Pattinson, John David Washington

 

 

Inutile girarci intorno, in ogni caso: nonostante tutti i suoi limiti, il film indubbiamente ha dalla sua un’atmosfera tesa e avvincente (grazie anche alla colonna sonora che, seppur affatto memorabile, contribuisce in non indifferente misura al risultato). D’altronde, si sa, il “Nolano”, tra le altre cose, è anche gran affabulatore, un ottimo mestierante che sa quasi sempre come meglio catturare l’attenzione dello spettatore. Tant’è. Il problema scaturisce piuttosto dal suo voler fare anche lo sceneggiatore.

Non a caso, il punto debole di Tenet è proprio nel manico, ovvero la sceneggiatura. Opera d’un autore che pare ormai perso in se stesso e nelle sue proprie ossessioni, a tal punto da non fare neppure caso alle fragilità e debolezze dell’intreccio (come già avveniva in Inception, giusto per fare un esempio). Tuttavia, Cristoforo Nolano è appassionatissimo di fisica e meccanica quantistica – ça va sans dire – e difatti la sua furbizia risiede proprio nell'andare a ripescare qualche (più o meno fresco) concetto dentro a quel bel calderone ribollente e dunque ficcarlo a forza dentro una costruzione narrativa capace d’ingraziarsi il favore del grande pubblico, nonostante il profluvio di dialoghi fin troppo platealmente espositivi e l’artificiosità del tutto.

 

 

John David Washington

Tenet (2020): John David Washington

 

 

A questo proposito – mettiamo da parte per un attimo il fascino dell’artificio. Cosa rimane? Poco. Un “poco” per di più fortemente ambiguo, in odore di deterministico fatalismo alquanto urticante (vedi la “dipartita” finale). Un “poco” comunque condito da abbondanti dosi d’azione (in un paio di casi, ovvero nell’inseguimento automobilistico e nel finale, davvero notevoli) e nonostante tutto originantesi da una premessa che rimane affascinante. Forse a qualcuno basterà questo.

 

Dunque, in conclusione: ottima la regia, efficace la colonna sonora, cupa e desaturata la fotografia (come da imperativo, visto il tono serioso), discrete le prove d’attori (anche se il protagonista non è molto convincente), debolucci i dialoghi e in genere la sceneggiatura, furbissimo il risultato. Fine, punto e accapo. E che il quadrato di Sator sia con voi.

 

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