Trama
Quattro ragazzi formano da adolescenti un forte legame d'amicizia negli anni Ottanta. Nell'arco di quarant'anni, prendono però strade diverse. Continuano così a perdersi e ritrovarsi fino a quando passioni e tradimenti rischiano di separarli in maniera definitiva.
Approfondimento
GLI ANNI PIÙ BELLI: 40 ANNI DI STORIA ITALIANA
Diretto da Gabriele Muccino e sceneggiato dallo stesso con Paolo Costella, Gli anni più belli è la storia di quattro amici - Giulio, Gemma, Paolo e Riccardo - raccontata nell'arco di quarant'anni, dal 1980 ad oggi, dall'adolescenza all'età adulta. Le loro speranze, le loro delusioni, i loro successi e fallimenti sono l'intreccio di una grande storia di amicizia e amore attraverso cui si raccontano anche l'Italia e gli italiani.
Con la direzione della fotografia di Eloi Moli, le scenografie di Tonino Zera, i costumi di Patrizia Chericoni e le musiche originali di Nicola Piovani, Gli anni più belli è stato così presentato dal regista: "Gli anni più belli racconta quarant'anni di vita di quattro adolescenti che diventano uomini, a partire dagli anni Ottanta in poi. Per questa ragione, il film è un grande affresco che racconta chi siamo, da dove veniamo e anche dove andranno e chi saranno i nostri figli. È il grande cerchio della vita che si ripete con le stesse dinamiche nonostante sullo sfondo scorrano anni ed epoche differenti".
"Il vero motore del film è il tempo", ha proseguito Muccino. "Siamo modellati dal tempo. Crediamo di essere in controllo delle nostre vite quando invece l'unico grande burattinaio è il tempo che passa e ci modifica lentamente, ci fa accettare le cose che ci parevano inaccettabili, ci disillude, ci disincanta eppure poi ci incanta di nuovo all'improvviso facendoci sentire adolescenti anche quando non lo siamo più. Il tempo segna i personaggi del film, li definisce, li trasforma in qualcosa che trascende dal loro stesso controllo. È così che gli anni scivolano via e si susseguono mentre si cerca di cavalcare gli eventi, spesso senza riuscirci. Giulio, Paolo, Riccardo e Gemma sono nati alla fine degli anni Sessanta, sotto l'ombra delle grandi ideologie che hanno accompagnato la crescita e i mutamenti del Paese dalla ricostruzione del dopoguerra al tempo delle rivoluzioni studentesche del '68; la loro è una generazione percepita come nata troppo tardi, troppo tardi per cambiare il mondo, cresciuta col complesso di non essere abbastanza reattiva, abbastanza colta, abbastanza rivoluzionaria. Una generazione che si è arresa sentendosi inferiore ai fratelli maggiori e ai suoi padri. È stata una generazione sostanzialmente passiva e transitoria. Le relazioni umane però non hanno tempo e all'interno della cornice della grande Storia, la "piccola storia" dei protagonisti narra di una grande amicizia, di un grande amore e di tutte le sue declinazioni: il tradimento, la delusione, la corruzione dei sogni, lo smarrimento delle certezze dell'adolescenza e della realizzazione di ciò che siamo realmente stati, una volta entrati nell'età più adulta".
Ha poi concluso: "In Gli anni più belli c'è il racconto di tutte le nostre fatiche, sconfitte e vittorie, e delle cose che ci fanno stare bene, che sono quelle più semplici, quelle che avevamo a portata di mano durante l'adolescenza, ma ancora reperibili, se lo vogliamo, nell'età adulta, se riusciamo a trovare la quadra delle cose e ci si accetta per quello che siamo divenuti. Io sono nell'anima di tutti i personaggi che racconto. Soffro con loro, mi emoziono con loro, amo con loro e con loro vivo tutte le curve di questo viaggio. 40 anni di storia scorrono sotto i nostri occhi e ci permettono di aprire una riflessione sulle nostre vite, sui nostri ricordi, sulle nostre proiezioni fatte da ragazzi e le valutazioni arrivate dopo quegli anni di formazione col senso di assoluto in tasca. Giulio, Paolo, Riccardo e Gemma guardano avanti, sono incurabilmente affamati di vita".
Il cast
A dirigere Gli anni più belli è Gabriele Muccino, regista e sceneggiatore italiano. Nato a Roma nel 1967, ha mosso i primi passi da regista girando delle docufiction di brevissima durata per il programma televisivo Ultimo minuto e ha esordito nel mondo dei lungometraggi nel 1998 con la commedia Ecco fatto. Il suo… Vedi tutto
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Commenti (22) vedi tutti
Non sono d'accordo con i giudizi impietosi che ho letto qui. Sì film furbetto, che scopiazza ecc. ma tutto sommato carino, godibile e con ottimi interpreti. Parola di "ragazza degli anni Ottanta" ;-)
commento di Artemisia1593Non è che è brutto il film in sé, sono le nostre vite, che non sono un granché. Senza guerre resistenze etc tirare fuori 'sugo' da questa generazione è un po'difficile .. Poi :Muccino ha già il suo 'c'eravamo' che è l'ultimo bacio. Questa è un omaggio all'illustre predecessore. E anche se non è il capolavoro il tempo sarà galantuomo con questo film
commento di IlmorozLa visione è raccomandata a un pubblico... assente. Effetti collaterali: flatulenza, nausea, vomito, diarrea, emicrania, depressione fino a manie suicide nei casi più gravi. Sospetto che parte dei morti attribuiti al covid sia in realtà dovuta a codesta spazzatura. In ogni caso se non vi ha ucciso il covid ci penserà questa str...ata.
commento di Karl78Ogni generazione ha diritto al proprio "C'eravamo tanto amati".
leggi la recensione completa di H Bakshiinsipida minestra riscaldata aromatizzata dai tanti "com'eravamo": più che un omaggio a Scola, tuttavia, è un omaggio al già per me insopportabile "la meglio gioventù". Sceneggiatura assai pasticciata infarcita di luoghi comuni con dialoghi che pretenderebbero di essere letteratura. bravi i quattro interpreti, comunque.
commento di gherritGuazzabuglio di scene buttate là alla carlona, senza nessun phatos.
commento di gruvierazUn film che racconta una storia stucchevole e ricca di retorica ad ogni situazione, fatta di personaggi finti, relazioni fasulle e dialoghi implausibili. La narrazione è, inutilmente e senza alcuna visione, intrecciata con gli eventi della storia italiana degli ultimi 40 anni. Vorrebbe essere drammatico, ma il risultato è ridicolo.
commento di HaloahaloaFurba operazione commerciale di bassa lega. Situazioni scontate e tagliate con l'accetta. Gli interpreti hanno fatto bene il loro dovere. Purtroppo questo non è bastato.
commento di iroFilm dai forti Sentimenti,Legami d'Amicizia e molto più nell'Arco di ben 40 anni tutto condito dalla crescita dei Ragazzi Protagonisti fino all'Età adulta.Sarebbe da scrivere una piccola Enciclopedia in merito visto le tante Emozioni semplici e sincere che ho potuto cogliere ma preferisco non abbondare in paroloni.voto.10.
commento di chribio1Dramma agrodolce che celebra l'amicizia, il perdono e i legami affettivi, dipanandosi lungo quarant'anni di storia contemporanea, facente sfondo all'evolversi delle relazioni intrecciate tra quattro ragazzi di umili origini all'affannosa ricerca della propria identità. Bravi i giovani attori.
commento di Fanny SallyMuccino scopiazza a piene mani e senza alcuna vergogna "C'eravamo tanto amati" di Scola, ma di Scola, Muccino, non ha nulla.
commento di Winnie dei poohUna storia di quattro amici ... quattro vite che si intrecciano e tante emozioni. Bravo Muccino
commento di GARIBALDI1975Tutto centrato sul registro del patetico, senza ritegno. Se si riesce a trattenere il disgusto istintivo, il film diventa godibile, struggente. Merita un 6.
commento di putrellaOrroreeeee!!!
commento di rossoanticoGli anni più belli (quelli in cui non esce un film di Muccino)
leggi la recensione completa di LAMPURNon merita tutte queste critiche, attori strepitosi (tranne Emma), concept interessante anche se non originalissimo. Con un altro regista poteva uscire un grandissimo film, ma comunque non scende sotto la sufficienza.
commento di MonfrCommedia corale di Muccino, scimmiotta maldestramente Scola e Risi. Buona comunque la prova del prestigioso cast
leggi la recensione completa di Furetto60Poca, pochissima roba. Il cinema proprio non fa per Muccino.
commento di Stelvio69Divertente e commovente con un trio di attori che si mette in gioco,Consigliato.
commento di ezioSi ripercorrono quarant'anni di storia italiana, dagli anni'80 al 2020, attraverso gli occhi di quattro ragazzi di borgata.
leggi la recensione completa di Marco PoggiI commenti entusiastici di due signore a lato sono la prova del "Muccinfurbetto"! Noi possiamo invece sperare che, tra i coetanei sparsi per l'Italia e accomunati da simili rapporti di amicizia risalenti all'adolescenza, qualcuno si sia almeno parzialmente "salvato"! Questi sono tutti portatori del marchio"attenzione, sfiga contagiosa":-)
commento di pippusMERAVIGLIOSO CAPOLAVORO
commento di GIGLIATO74