Regia di Antonio Brandt (Monte Hellman) vedi scheda film
MI DISPIACE, MA QUESTA VOLTA UNA BELLA CRITICA VE LA FACCIO: VISTO CHE AVETE INSERITO IL MAGNIFICO "STRADA A DOPPIA CORSIA" (proprio di M.Hellman), MISCONOSCIUTO CAPOLAVORO DELLA NEW HOLLYWOOD ANNI 70, TRA I 10 MIGLIORI ROAD-MOVIE DELLA STORIA, MI SPIEGATE COME MAI...MANCA LA RECENSIONE????!!!!!!!! VABBE': MI PERMETTO DI FARLA IO, ANCHE SE NON SONO CERTO UN MORANDINI...
Il film di Hellman e' straordinario, 100 volte meglio di Easy Rider (al quale peraltro si ispira, nei temi relativi ai presagi di morte, alla paura e all'intolleranza nei confronti degli hippy). E' un'opera dall'anima profondamente americana, che stilisticamente coniuga la rarefazione di un Antonioni con la concisione laconica e ineluttabile di un Bresson. Un saggio lucido ed asciutto sull'America degli anni 70 e sulle sue componenti di solitudine, alienazione, crisi di valori, disillusione. Le vere protagoniste sono le macchine, ma va detto che i bolidi non sono mai rappresentati con compiacimento estetizzante, e del resto le gare vengono messe in scena assolutamente senza enfasi. In questo deserto d'asfalto, la sola musica e i soli residui di fiducia nell'American Dream vengono solamente dall'autoradio e dalla lingua di GTO. Ma come spesso accade anche nel cinema USA moderno, nonostante il nichilismo e l'incomunicabilita', sopravvive ancora un sotterraneo e tacido rimasuglio di amicizia virile e di reciproco rispetto: forse i nostri asettici protagonosti sono anche stanchi della violenza
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