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Le viol du vampire

Regia di Jean Rollin vedi scheda film

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La recensione su Le viol du vampire

di undying
4 stelle

Improvvisato, sconclusionato, occasionale esordio in regia per Rollin, dettato da una circostanza produttiva decisamente controversa che ne decreta l'esatto frazionamento tra la prima riuscita mezz'ora e l'inseguibile seconda parte (un'ora). Il futuro universo horror-erotico del regista è già comunque tratteggiato, con abbondanza di nude vampire.

 

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Le viol du vampire - Lo psicanalista Thomas (Bernard Letrou) tenta inutilmente di curare quattro sorelle, convinte di essere vampire da oltre duecento anni. Ospite nel tetro castello delle ragazze, Thomas non può impedire alla popolazione -istigata da un anziano cacciatore di vampiri- di fare giustizia sommaria.

La reine des vampire - Sulla spiaggia in prossimità del castello abitato dalle quattro sorelle sopraggiunge la Regina dei Vampiri, al seguito della sua corte di sudditi. L'anziano cacciatore di vampiri viene a sua volta ucciso. Il sangue versato cade sui corpi inanimati di Thomas e dell'amante vampira, riportandoli in vita. Mentre un medico al servizio della Regina, in gran segreto, cerca di trovare un antidoto in grado di rendere reversibili gli effetti del contagio.

 

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Questo incomprensibile film in bianco e nero dall'insolita origine e pubblicizzato come "primo film francese sui vampiri", non poteva che rappresentare l'opera d'esordio in regia di Jean Rollin. Come svelato da Roberto Curti e Tommaso La Selva nel fondamentale tomo Sex and violence - Percorsi nel cinema estremo, Le viol du vampire inizialmente era stato commissionato dal produttore in veste di mediometraggio, per potere poi essere associato -in proiezione- ad un altro più datato corto (Cyclops il vampiro) e quindi destinato ad un doppio spettacolo, con medesimo tema horror.

 

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La prima parte di girato, in effetti di qualità, ha consentito a Rollin di ottenere un ulteriore finanziamento così da permettergli di realizzare anche il restante -più lungo- segmento (La reine des vampire), con inevitabili conseguenze sulla già disordinata trama. E il film, così concluso, appare troppo frammentato. Il risultato finale, più che opera di un artista, sembra frutto di un'operazione chirurgica (con pellicola al posto degli organi) eseguita dal dott. Frankenstein, quando tenta di mettere assieme svariati pezzi appartenenti a diversi corpi umani, dando origine ad un monstrum. In tutti i sensi, e in entrambi i casi (creatura e film).

 

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La prima mezz'ora, per quanto illogica e con una sceneggiatura appena abbozzata, presenta tutti gli elementi che poi costituiranno la futura produzione horror ed erotica dell'autore (vampire nude, cripte, spiagge malinconiche con cielo annuvolato e vento perenne, amori impossibili, castelli, candelabri e location desolate). La rimanente ora sembra invece girata senza alcuna logica, con personaggi defunti nella prima parte e in seguito di nuovo in azione senza alcun motivo. Più in generale, poi, danneggiano le buone riprese le interpretazioni davvero penose (a cominciare proprio dalla incapace protagonista che veste i panni della regina, spesso sorpresa in smorfie parodistiche).

 

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Caratterizzato da una terrificante colonna sonora a base di brutto jazz, con insistite scene di nudo e violenza (per l'epoca assai spinta) e attori che sembrano giocare come bambini anziché recitare, Le viol du vampire annoia, per non dire indispone, per tutta la seconda lunghissima parte. La bella fotografia e certe indovinate sequenze (notevole il movimento circolare, attorno ai due protagonisti, della macchina da presa in una scena che vede coinvolti Thomas e la vampira cieca), contrastano (come poi accadrà in altri seguenti titoli) con una trama inesistente, astratta, allucinata. Rollin compone infatti tutta una serie di sequenze scollegate tra loro, che sembrano essere frutto di istintiva e disordinata improvvisazione: vampire spadaccine, carri funebri in movimento continuo, sale operatorie senza senso, singolari matrimoni con bare, eccentriche (retoriche) e carnevalesche decorazioni in sottofondo, ragazze che se ne vanno a spasso - di giorno - con torce accese, torture con tanto di flagellazione ed esposizione al volgo delle nude protagoniste. Giustamente male accolto da pubblico e critica, anche se alcuni momenti (soprattutto nella prima mezz'ora) risultano decisamente affascinanti.

 

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