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Pornorella

Regia di Harry Hurwitz vedi scheda film

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La recensione su Pornorella

di undying
5 stelle

Divertente parodia, in parte anche musicale, ideata a prodotta da Charles Band. Molto, e gradevole, il nudo femminile, inserito in un contesto davvero surreale.

 

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Raggiunti i ventun anni d'età un Principe (Don Sparks) -che dovrebbe dare giusta discendenza nobiliare- a causa dell'impotenza mette in crisi il padre, Re che è in fervente aspettativa di un erede. I tre anziani medici incaricati di risolvere il problema offrono per regalo di compleanno una sensuale e carnosa fanciulla, completamente nuda. Ma il Principe non riesce a "concludere" perché si sente attratto unicamente da una ragazza che ha visto ritratto in un quadro affisso in una stanza del castello in cui vive. Consultando un antico e profetico manuale di abnormi dimensioni (!), in grado di dare buoni suggerimenti, i tre sapienti (sex)esperti propongono al Principe di mettersi in viaggio per la Terra delle Fate. Il Principe, a piedi per i boschi, intraprende il cammino, consapevole di avere solo pochi giorni di tempo per concretizzare le aspettative del Re. Sul percorso incontra una stravagante pecoraia, Little Bo Peep (Angela Aames), affascinante maggiorata molto disponibile (con la quale nuovamente non riesce a fare sesso) che lo indirizza verso la Casa della Scarpa, un casino gestito da Miss Gussie Gunder (Brenda Fogarty) e animato da personaggi delle fiabe (con Biancaneve e Cappuccetto Rosso, principali attrazioni). La soluzione ai suoi problemi di impotenza è nascosta nella stanza segreta del bordello, dove riposa, ancora vergine, la "Bella Addormentata".

 

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Il titolo italiano potrebbe benissimo trarre in inganno, trattandosi non certo di un hard, quanto invece di una discreta produzione di Charles Band, pure autore del soggetto. In realtà i personaggi che animano la storia derivano dalle più popolari fiabe. Il contesto di ritrovo, una casa di piacere, offre lo spunto necessario per mostrare scene di nudo, assolutamente contenute nell'esposizione.

 

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"Qui è dove Pinocchio ha ricevuto il suo primo lavoro al naso", sentenzia il magnaccia Sirius per introdurre gli avventori nella Casa della Scarpa: con battute di questo spirito si direbbe quasi che, per questo Fairy Tales, Charles Band (che ricordiamo essere di lontane origini italiane) sia stato ispirato dalle collane di fumetti per adulti create da Renzo Barbieri per la sua Edifumetto, cose tipo Sexy Fiabe o Fiabe Proibite. Ne esce una divertente e grottesca commedia musicale (molti sono gli intermezzi cantati) con abbondante dose di nudo, in prevalenza espresso da maggiorate di abbondante circonferenza toracica.

 

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Le scenografie molto perfezionate e i costumi particolarmente accurati dimostrano trattarsi di una produzione tutto sommato importante. Tra le varie bellezze femminili compare brevemente anche Linnea Barbara Quigley in una delle sue prime apparizioni e destinata, per il cospicuo numero di film horror interpretati negli Anni '80, a ricoprire poi il classico ruolo di scream queen.

 

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