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Within the Woods

Regia di Sam Raimi vedi scheda film

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La recensione su Within the Woods

di undying
5 stelle

Sam Raimi gioca con i suoi fidati amici ma già ha in testa Evil dead. Non è nessuno all'epoca (1978), solo un giovane studente con tanta voglia di girare un film. Ma si capisce anche da questo piccolo cortometraggio che il talento c'è. E sta per emergere.

 

Within-the-Woods

 

Quattro ragazzi si radunano in una baita isolata nel bosco. Due di loro, Bruce (Bruce Campbell) ed Ellen (Ellen Sandweiss), durante una passeggiata sostano in prossimità di un antico cimitero indiano, dove trovano un coltello sacrificale. Bruce, dopo averlo maneggiato, viene posseduto da una forza malefica. 

 

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Cortometraggio girato in 8mm da Sam Raimi assieme a Bruce Campbell e Robert Tapert. Con un budget stimato attorno ai 1.600 dollari, Raimi anticipa la sua poetica horror, destinata a confluire, qualche anno più tardi, nella convincente opera d'esordio (La casa). E si capisce, da come Raimi ha girato questo vivace corto, quanto avesse già in testa Evil dead. O forse, vista da un'altra prospettiva, quando realizza Evil dead, intendesse invece rifare meglio Within the woods. Dentro Within the woods (30 minuti) sono praticamente condensati tutti i passaggi chiave che hanno reso famoso il film d'esordio: la panca di legno che batte contro la baita, le voci demoniache che sussurrano "join us" (unisciti a noi), la corsa nel bosco compiuta dalla stessa attrice (Ellen Sandweiss), la mano del Bruce "posseduto" schiacciata contro la porta, la cantina e in genere la concitata colonna sonora, un insieme di suoni alterati e volutamente graffianti per le orecchie. Ogni secondo di Within the woods si porta dentro parte del seme che poi darà sostanza, forma e frutto al successivo La casa. Siamo di fronte a un cortometraggio girato da amici (nei panni di Scotty figura il futuro regista Scott Spiegel), ma dal quale traspare -in tutta evidenza- la forza creativa e la magistrale tecnica di cui Raimi dispone (o meglio, disponeva). Non mancano i difetti, principalmente dovuti alla scarsa resa fotografica (ma la visione è legata ad una pessima copia su VHS, quindi l'osservazione è suscettibile di rettifica). A chi potrebbe, a ragione, far notare che la storia non ha sostanza perché i ragazzi, la malasorte, se la vanno stupidamente a cercare (Bruce conosce e racconta la leggenda del vecchio cimitero indiano), si può replicare che si tratta di un lavoro immaturo -una specie di gioco tra amici, senza nessun'altra finalità che non sia puramente ludica- e proprio per questo dall'esito sorprendente.

 

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