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La dea Fortuna

Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film

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La recensione su La dea Fortuna

di mck
6 stelle

Melò sospeso, “consolatorio”, e va beh.

 

Sempre meglio del cinema medio francese, ovvero: Gian Filippo Corticelli / 4:
1. Nessuno si Salva da Solo (2015): Castellitto/Mazzantini, Trinca, Scamarcio.
2. Fortunata (2017): Castellitto/Mazzantini, Trinca, Accorsi, Borghi, Pesce.
3. Napoli Velata (2017): Ozpetek/Romoli, Mezzogiorno, Borghi.
4. La Dea Fortuna (2019): Ozpetek/Romoli, Accorsi, Leo, Trinca.

 


La Dea Fortuna”, un’opera di un’ottusa e pervicace sincerità - e probabilmente, ad oggi, assieme al precedente e diverso “Napoli Velata”, il più bel film di Ferzan Ozpetek degli ultimi vent'anni -, sfinisce (davanti al mare, e dove se no?) quasi come “Fortunata”, ma Edoardo Leo (ottima prova) e Stefano Accorsi (buona prova, con qualche scompenso scomposto), al contrario di Jasmine Trinca (bra-va, pun-to), non “ci” regalano un culo in due.

 


Dopo la Napoli “svelata” di due anni prima, ecco che, da Roma e Palestrina a Palermo e Bagheria, continua la Guida del Touring Club by Ozpetek lungo i trecentomila e passa/rotti chilometri quadrati della penisola italiana. Certo, siamo più vicini alle Cave di Marmo delle Alpi Apuane del Verdone di “Al Lupo! Al Lupo!” che ai Sassi di Matera pasoliniani, epperò… Eccellenti, ad esempio, la scrittura, la descrizione e la messa in scena delle dinamiche di coppia.

 


Col fido Gianni Romoli (che co-produce con la sodale Tilde Corsi) a co-sceneggiare (con l’aiuto di Silvia Ranfagni) da un loro soggetto, la fotografia (la scena sul ponte a poppa del traghetto Napoli-Palermo, commentata da “Luna Diamante” per la voce di Mina, le parole di Fossati e la musica d’entrambi, contiene una delle luci “rosy-fingered dawn” migliori, cioè più belle, viste nel cinema mainstream italico recente e anche meno recente) di Gian Filipppo Corticelli, il buon e attento montaggio di Pietro Morana e le come sempre belle musiche di Pasquale Catalano (cui vanno aggiunte, oltre al Mina-Fossati già citato, l’Aldatildik di Sezen Aksu e “Che Vita Meravigliosa” di Diodato sui titoli di coda), Ozpetek imbastisce l'ennesimo film alla Ozpetek, e lo fa bene, in sicurezza: né più, né meno. E tant'è. 

 

(Saint Laurent + Balenciaga x Jasmine Trinca by Laura Sciacovelli & Elle.)


Chiudono il buon cast: Serra Yilmaz, Cristina Bugatty, Filippo Nigro, Pia Lanciotti, Matteo Martari, Dora Romano, Barbara Chichiarelli, Carmine Recano… E una Barbara Alberti fuori posto. Un'altra nota a parte per i due Puer Arcanus, i piccoli fratellini Muscarà: Edoardo Brandi e soprattutto Sara Ciocca, molto brava e ben diretta.

 


- “Non invecchieremo più insieme…”
- “Ma voi siete già vecchi!”

Melò sospeso, “consolatorio”, e va beh.

 

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Nota/Postilla “a margine”: l'...“altra” Turchia.

 

- - - https://ilmanifesto.it/helin-e-mustafa-volti-della-lotta-dei-prigionieri-turchi/ - - -

 

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