Regia di Kriv Stenders vedi scheda film
Realizzare un film di guerra che non sia retorico e che non suoni fesso è indubbiamente un'impresa titanica. Non ci riesce nemmeno il simpatico Kriv Stenders, che si lascia andare ad ingenuità che fanno impallidire i western WASP della metà del secolo scorso. Secondo il réalisateur, i Viet Cong sono emeriti idioti che si lanciano contro i nemici offrendosi come bersaglio al loro tiro a segno. E sempre secondo lui, un uomo in piedi dietro al quale scoppia, a cinque metri, una granata d'artiglieria, nemmeno si scompone. Tutto ciò qualcuno potrebbe trovarlo addirittura comico. La sceneggiatura, poi, è un'antologia di luoghi comuni e frasi lapalissiane. Sul campo di battaglia dove giacciono cadaveri ovunque, dopo una sparatoria furibonda, un australiano soccorre un compagno ferito e grida al soccorso: "Ha una ferita d'arma da fuoco!". Ma dai! Semplicemente geniale. Un punto a favore è il fatto che la narrazione segue abbastanza fedelmente quanto successo nella realtà, ma questo non è sufficiente a risollevare le sorti del film.
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