La recensione su La battaglia di Long Tan

di gerkota

8 stelle

AL CINEMA SOLO IN AUSTRALIA DALL’AGOSTO 2019

VISTO SU AMAZON PRIME VIDEO

Un’aspra guerra civile infuria tra il Sud e il Nord del Vietnam. Australia e Nuova Zelanda inviano soldati in supporto di Stati Uniti e vietnamiti del Sud nella lotta contro il Nord comunista. Sono soldati di leva e volontari. L’età media è vent’anni. La maggior parte è alla prima esperienza di combattimento. Provincia di Phouc Tuy – Vietnam del Sud, mercoledì 17 agosto 1969, Nui Dat, prima base operativa Australiana…

Sono così poche le informazioni a disposizione, che ho ritenuto utile riportare, parola per parola, i sottotitoli che lanciano le immagini di questo gioiellino di film incastonato nel vasto e ingarbugliato pianeta del cinema in streaming. Si tratta di una pellicola australiana del regista e documentarista, appunto, australiano - e a me sconosciuto prima d’ora - Kriv Stenders, che ha raccolto una messe di premi in patria ma che è rimasta sostanzialmente sconosciuta all’estero. La sua presenza su Film Tv, quindi, è un titolo di merito per il sito.

Il pregio del film, oltre che nell’essere ben girato, coinvolgente, essenziale nella scia di pellicole di guerra ‘tutta ciccia’ come, ad esempio, Black Hawk Dow (2001), è anche quello di avermi rivelato un dato storico di cui non avevo conoscenza: nel ventennio bellico del Vietnam (1955-1975), dalla stessa parte degli Stati Uniti combatterono altre nazioni, tra cui l’Australia e la Nuova Zelanda, come in questo caso. Il nemico comune ufficiale era, neanche a dirlo, il pericolo comunista. Anche l’episodio narrato, realmente accaduto, è una chicca per gli appassionati del grande calderone di cronache, aneddoti, leggende, nati da quella complessa e per certi versi inesplicabile, sanguinosa faccenda che fu la guerra del Vietnam.

Con realismo ottenuto grazie all’accurata ricostruzione dello scenario di combattimento, a un’ottima fotografia e ad effetti sonori di primo livello, è mostrata la cruenta battaglia avvenuta in una piantagione di alberi della gomma (da notare il particolare degli abbondanti schizzi di lattice che erompono dalla corteccia delle piante colpite dalla gragnuola di pallottole e schegge).

I soli 108 soldati del contingente australiano-neozelandese - molti dei quali letteralmente alle prime armi - devono vedersela con circa 2500 scafati e arrembanti vietcong e combattenti nordvietnamiti. Trascinatore di questa malpratica compagnia è il grintoso e spregiudicato maggiore Harry Smith (abbastanza convincente il modello e attore australiano Travis Fimmel, visto nel gradevole Charley Thompson, 2017) che in poche ore riesce a infondere negli uomini al suo comando il necessario spirito di corpo che permetterà loro di contrastare con onore un nemico assai più esperto. Non è, comunque, cavillando sulle interpretazioni dei vari protagonisti del film che si deve misurare il valore dell’opera che sta perlopiù nel pacchetto compatto e coerente della realizzazione.