Regia di Franco Giraldi vedi scheda film
La crisi del settimo anno più uno. Una commedia dai riflessi malinconici sulla coppia borghese e annoiata: quando c'è già tutto (la villetta, la bella auto, i soldi, il successo professionale), l'amore sembra solamente un ricordo. Sebbene marito e moglie vadano ancora perfettamente d'accordo, sanno tutto e troppo ciascuno dell'altro/a: da qui all'idea dello scambio di coppia è un passo solo. Ma sarebbe stata la stessa cosa, questa sceneggiatura del regista e di Ruggero Maccari, senza Ugo Tognazzi, l'emblema - per il cinema italiano - del marito sbruffone e geloso, vanitoso ma pavido? Probabilmente no, perchè la sostanza è davvero risaputa e la riflessione più matura si apre proprio alla conclusione del film (dopo due ore di durata, peraltro: non poche per una storia in fondo semplice), quando insomma ci si comincia a chiedere di che pasta fossero fatti i due protagonisti. Perchè, se è evidente (poichè la macchina da presa ce l'ha raccontato) che lui non ha avuto il coraggio di finalizzare il tanto agognato tradimento, non altrettanto può dirsi per lei, che pare soddisfatta della nottata e si ritrova costretta a giurare in maniera ambigua la sua fedeltà. Comunque siano andate le cose, ci dice Cuori solitari, la coppia resiste e torna ad assopirsi nel suo mediocre menage: è in fondo un inno al quieto vivere, al sapersi accontentare, al non osare. Senta Berger è bellissima e non si discute, sebbene il vero perno della trama - e della visione - sia Tognazzi, quasi cinquantenne e all'apice della forma e della carriera. Giraldi esce con tre film in tre anni con protagonista l'attore cremonese (gli altri due sono La bambolona e La supertestimone), nessun trionfo, ma neppure opere da dimenticare. Musiche di Bacalov. 5,5/10.
Noia coniugale: dopo otto anni di matrimonio, marito e moglie decidono di tentare lo scambio di coppia come manovra per ravvivare il menage. Ma trovare gli interlocutori giusti non sarà facile, e anche quando li avranno trovati...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta