Regia di Alessio Liguori vedi scheda film
Philip ha trovato il lavoro ideale che gli permette di uscire di casa il meno possibile.
Questo suo strano comportamento deriva da un trauma occorso a metà anni '90, quando, ancora ragazzino, ed ossessionato dal terrore del buio, si è visto letteralmente portare via la adorata sorellina da una identità misteriosa che, agendo nel buio, ne ha fagocitato letteralmente l'esistenza.
Coadiuvato dai consigli di un prete, padre Andrew, il ragazzo ha la fortuna di frequentare una violoncellista che lo segue amorevolmente. Ma i fantasmi del passato sono pronti a tornare, così come l'ncubo dal quale il ragazzo si rende conto di non essere mai uscito, tra immaginazione distorta e fenomeni inquietanti che si trovano sempre in bilico tra l'immaginazione malata del protagonista, e il mistero di una malvagità che solo un esorcismo può sperare di cancellare per sempre.
Anche in questa seconda avventura di genere che ha caratterizzato l'esperienza cinematografica del regista italiano Alessio Liguori, è evidente ed impellente il desiderio di misurarsi con un genere che si adatti ad un mercato mondiale, estraneo a confini e a limiti di sorta, geografici o di mercato.
Lo stile infatti, per quanto privo di personalità e di tocchi di carattere personali, tende ad acciuffare i molti luoghi comuni del genere demoniaco e a riproporli con un innegabile mestiere: che tuttavia annulla, disintegra ogni forma di originalità che permetterebbe ad una storia già di per sé qualunque o vista mille volte, quanto meno di essere riproposta con un proprio tocco personale, che magari ne limita il mercato potenziale d'utenza, ma d'altro canto magari ne acuisce peculiarità, che qui latita completamente.
Ne scaturisce un film tecnicamente impeccabile, ma sterile, consueto, prevedibile e scontato fin dalle banali scelte scenografiche, per nulla in grado di regalare attimi di genuina partecipazione o spavento, devastata com'è la storia di luoghi comuni e spaventi telecomandati, per nulla resi più espliciti da un cast qualunque di attori-figurine del tutto dimenticabili e privo di ogni spessore recitativo.
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