Regia di Roberto De Feo vedi scheda film
Thriller antispettacolare con poca energia. Ma qualcosa da salvare c'è
Un bambino paraplegico, Samuel, è imprigionato nella tenuta di famiglia "Villa dei laghi" al cospetto di una inquietante madre che sembra nascondere un segreto. L'arrivo della giovane Denise metterà a dura prova il loro morboso rapporto.
Sgombriamo il campo da ogni equivoco: "The Nest - il nido" non è un horror , termine che indica un genere cinematografico fondato su scene, azioni e immagini macabre e raccapriccianti ( Treccani): è un thriller, e neanche riuscitissimo se vogliamo dirla tutta. Sovrastato da atmosfere lugubri e spettrali, spesso ripreso in penombra, tra fiotti di luce e ambienti angusti piuttosto che all'aperto, il film richiama alla mente il gotico italiano discretamente pur penalizzando il potere dei campi, della natura, che nel genere fungevano quasi da personaggi a se.
La vicenda si sviluppa attorno al concetto di focolaio familiare ( il nido per l'appunto) , visto non come ciò che dovrebbe essere (un luogo sicuro) ma come una prigione che tarpa le ali al piccolo Samuel, privandolo delle gioie della scoperta.
La madre Elena ( un ottima Francesca Cavallin), artefice di questo mondo claustrofobico ed ovattato, compie scelte al limite della pazzia, definendole " regole" necessarie alla sopravvivenza.
Se esteticamente il film può dirsi riuscito, purtroppo difetta a causa di un montaggio che spezza improvvisamente la narrazione ma senza energia, dipanando tensione e ritmo, cosa grave per un thriller.
Dunque buone idee penalizzate da una messa in scena elegante ma anche pedante.
Riprovaci De Feo
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