Regia di Mitchell Leisen vedi scheda film
Bellissimo noir direttamente dal periodo d'oro hollywoodiano, che sfrutta i classici paradigmi del genere (lo scambio d'identità, l'avidità, il tradimento) senza però scadere nel banale.
Helen (interpretata da un'eccezionale Barbara Stanwyck), non è la classica femme fatale, anzi, è una donna con una grande moralità, che si trova costretta prima a mentire, poi a reagire, unicamente per dare un futuro al figlio appena nato.
Per tutta la durata del film è divorata dal senso di colpa, dal rimorso, si rifiuta di accettare l'eredità della sua non-famiglia e chiede solo quello che è necessario per il mantenimento del figlio.
Solo alla fine, incapace di mentire ancora, esplode in una (per sua fortuna) ormai inutile confessione.
Si sente la presenza di due donne alla sceneggiatura (Sally Benson e Catherine Turney) che donano una grande profondità al personaggio di Helen.
Più che accennato è anche il tema dell'accettazione in famiglia, dove l'amore ed il rispetto vengono prima di qualsiasi legame di sangue.
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