Regia di Woody Allen vedi scheda film
Il film dura novantadue minuti, ma ne occorrerebbero almeno altrettanti per documentarsi e cercare di capire le innumerevoli citazioni che sommergono il malcapitato spettatore. Mai come in questo caso sarebbe opportuno visionare la versione originale, ma l'ulteriore problema è che non è nemmeno sufficiente conoscere bene la lingua d'Albione, perché i dialoghi presentano spesso termini che non sono reperibili né sul Merriam-Webster, né su qualsivoglia sito di slang. Ma non è finita qui: la sceneggiatura è per iniziati, è necessario essere immersi anche nell'ethos popolare americano, nella sua accezione hegeliana, prova lampante ne è il punto più importante della vicenda, la svolta. ATTENZIONE: SPOILER - I due ragazzi sono in carrozza in Central Park, Gatsby: "The roaring traffic's boom, silence in my lonely room" Ashleigh:"I know that, it's from Shakespeare, right?". Il ragazzo scuote la testa, sconsolato, ferma la carrozza e dice addio alla ragazza, la pianta in asso. Questa è la battuta più esilarante della pellicola, quella che ne riassume il senso, assolutamente geniale, ma per comprenderla è necessario riconoscere subito che quella frase è una citazione dal testo di "Night And Day" cantata da Frank Sinatra, che la ragazza scambia invece per un verso di una tragedia di Shakespeare.
Le interpretazioni sono tutte di buon livello, magistrale risulta essere quella di Elle Fanning, che è così brava ad interpretare l'oca giuliva idiota ed ignorante che in più punti della vicenda viene naturale chiedersi se ci faccia o se invece ci sia per davvero.
La musica è tratta quasi tutta dal Real Book, ed è quindi notevolissima, la fotografia di Storaro è sontuosa, la regia impeccabile, la sceneggiatura non sarà all'altezza di Provaci Ancora Sam ma è comunque molto indovinata e per finire New York è New York. Il film è assolutamente da vedere. E da rivedere.
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