Regia di Woody Allen vedi scheda film
E' stata troppo alta l'aspettativa che ho concentrato sull'ultima pellicola di Allen prima di poterla vedere. Colpa delle recensioni osannanti che ho letto in giro e nei commenti sempre positivi che hanno composto tutti i commenti, almeno quelli che io ho intravisto, successivi a quella che sembrava fosse stata una visione rivelatrice.
Sarà per questo che pur essendomi goduta la visione non ne sono uscita carica di quell'entusiasmo che mi aveva contagiato o più semplicemente, questo ultimo film di Allen non è poi così diversamente speciale di quanto già non lo fossero gli altri.
La scelta di Timothée Chalamet come interprete del ruolo principale, quello del giovane e promettente Gatsby, è stata sicuramente vincente. Chalamet interpreta alla perfezione un ruolo creato da Allen pensando sicuramente a lui ma anche a se stesso, così come a se stesso ha pensato quando ha inserito certe caratteristiche dei personaggi tipici di Allen anche negli altri protagonisti maschili, sia in alcuni tratti del fratello dello stesso Gatsby sia nella fisicità dell'amico regista che lo stesso incontra per le strade di New York e di cui finisce per essere una comparsa del suo nuovo film (auto-citazione di Allen?).
Non è da meno Elle Fanning che interpreta Ashleigh, promettente e ambiziosa giornalista, fidanzata di Gatsby, ingenua e credulona a tratti anche antipatica, ma che rende molto bene le caratteristiche tipiche di un personaggio chiave che avvia la metamorfosi del protagonista.
Oltre alle ottime interpretazioni di cui sopra, a cui si aggiungono le presenze piacevoli di Jude Law e Selena Gomez, non riesco a trovare nella trama di sfondo, qualcosa che mi consenta di reputare la pellicola in questione migliore delle precedenti. La fotografia resta delle stesse caratteristiche di sempre, capace di farci riconoscere un film di Allen già dalla prima inquadratura, così come la colonna sonora.
Tutto resta uguale e tutto sembra mutare in una pellicola che pur dando la sensazione di essere diversa da ogni altra possiede tutti i tratti identificativi di ogni pellicola di Woody Allen che comunque non perde il suo smalto, nemmeno dopo quarant'anni di cinema.
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