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Un giorno di pioggia a New York

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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maurri 63

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Un giorno di pioggia a New York

di maurri 63
8 stelle

Mescolando ottimismo e realismo, il regista di "Un'altra donna" inventa un altro uomo: disincantato, in cerca di sé eppure profondamente attento alla vita. Aggiungendo così un nuovo, riuscito ritratto del suo universo. Lontano dal cinismo e più vicino al quotidiano.

Baci da 6 ma per la primavera ti avrò fatto raggiungere almeno 8 (S.G.)

 

Da sempre innamorato di New York ma in maniera respingente, il giovane Gatsby Welles (Timothée Chalamet), profittando dell'occasione che vede la sua compagna, Ashleigh Enright (Elle Fanning), dover raggiungere la città per intervistare il tormentato regista Roland Pollard (Lev Schreiber), le regala un week end romantico da vivere nella Grande Mela. Peccato che la giovane si perda, che il giovane incontri un'altra giovane (Selena Gomez) e che lei incontri, oltre al regista, altri due “vecchi” (il fascinoso Jude Law e il belloccio Diego Luna) e che un party, anzi due siano in agguato.

Tutto sotto la pioggia, naturalmente.

 

Un giorno di pioggia a New York (2019): Trailer ufficiale italiano

Da una visione al suo opposto: quasi in ossequio al me too imperante, Woody Allen centellina in maniera perfettamente paritaria le scene riservate al suo protagonista maschile e quelle scritte per l'avvenenza certo non ordinaria di Elle Fanning che passa con disinvoltura da un corteggiatore all'altro.

Tutto torna, in un girotondo emozionale ispirato a Schnitzler, ma stavolta il cuore del film non è più un intellettuale a suo modo maturo e bambino bensì un giovanissimo e sorprendente biscazziere, capace di far saltare tavoli dove siedono giocatori ben più adulti e capaci: eppure, dietro quelle carte, metafora di un mondo dove bisogna saper giocare bene le proprie ma senza fretta, si nasconde un cervello sopraffino, un'intelligenza vivace e soprattutto una curiosità per il mondo che finora nei film del cineasta di Manhatthan non si è mai avvertita.Non puoi raggiungere lo stesso livello di ansia, ostilità e paranoia da nessun'altra parte, osserva Gatsby. Ed è questo il nodo della pellicola: nonostante stia omaggiando New York City, si può leggere in controluce l'invito ad esplorare ed afferrare ciò che conta, non importa dove ci si trovi. 

 

Selena Gomez, Woody Allen, Timothée Chalamet

Un giorno di pioggia a New York (2019): Selena Gomez, Woody Allen, Timothée Chalamet

Il nome letterario affibbiato a Timothee Chalamet è già il programma o se si preferisce il manifesto dell'opera: newyorchese che ha scelto di studiare in una università fuori la Grande Mela, Gatsby rifiuta le proprie origini e non sembra avere bisogno di costruire veramente qualcosa nel mondo. Gli basta avere trovato la giusta dimensione nella compagna Ashleigh - con la “i”, come terrà a dire durante l'intervista che intende realizzare al regista, mentre a New York sarebbe stata con la y - perché le ha sì alle spalle una famiglia multimilionaria ma è provinciale, di Tucson, in Arizona. E, nella sua colorata dimensione veste da provinciale, scarpette basse impresentabili, minigonna sgargiante e maglioni acquamarina o azzurro mare; oltretutto, parla pure da provinciale, esprimendo meraviglia per ogni nuova situazione che le si presenta. L'intervista è il regalo che il giovane le dona, dopo aver vinto ventimila dollari al poker online: un weekend nella sua vecchia dimensione perché tutti gli americani devono vedere la Mela e lei c'è stata solo quando era una bambina.

Il MOMA, gli spazi museali cui Woody ci ha abituati sembrano capovolgersi: entrando nel museo non si ha la sensazione di deja-vu, perché non ci sono figure astratte ma opere di taglio classico all'interno di un'architettura post-moderna.

 

Timothée Chalamet, Annaleigh Ashford, Will Rogers

Un giorno di pioggia a New York (2019): Timothée Chalamet, Annaleigh Ashford, Will Rogers

I grandi maestri, oggi, sono Grandi Vecchi: ma se Scorsese preferisce rifugiarsi nella vecchiaia attraverso l'elegia malinconica di un genere ormai al tramonto, Woody Allen rinnova il suo piacere di raccontare sempre lo stesso film con attori giovani e privi di disincanto perché anche ad ottant'anni riesce a scoprire la vita attraversa il piacere della novità. Con un'aggiunta: se la pacificazione del protagonista in “Basta che funzioni” era frutto dell'abbandono della giovanissima compagna e del ritrovamento pressoché fulmineo e casuale della seconda, se l'allampanato Gil Pender-Owen Wilson viaggiava nel passato ritrovandosi e trovando la pace a Parigi solo grazie ad un incontro casuale recuperando le scritture di un passato mai veramente tramontato (“Midnight in Paris”) e, soprattutto, se il giovane Isaac-Woody si aggrappava alla speranza di rivedere Tracy- Mariel Hemigway al suo rientro da Londra (“Manhattan”), qui Gatsby trova subito sè stesso, in un semplice giorno di pioggia battente.

 

Woody Allen, Selena Gomez, Timothée Chalamet

Un giorno di pioggia a New York (2019): Woody Allen, Selena Gomez, Timothée Chalamet

L'opera segna la terza collaborazione con Vittorio Storaro, quasi coetaneo di Allen, e sancisce anche la conclusione definitiva del tipico stile del maestro della commedia americana: antinaturalismo, abbattimento di ogni ombra, livellamento in produzione dei toni freddi a favore di quelli caldi con una dominante ocra e una scrittura di luce che esalti la scenografia di Santo Loquasto, altro quasi coetaneo del regista che non sbaglia nessun ambiente, ricreando quella ricchezza nel vero senso della parola che permea tutta la New York che conta e che ignora il mondo che ne è privo, per un racconto che si snoda tra alberghi e case di lusso. Più difficoltoso il montaggio: Alisa Lepselter, abituale collaboratrice di Allen, ha lavorato molto sui campi e controcampi e diversi sono i raccordi che non legano, su tutti gli scambi al tavolino tra Chalamet e Kelly Rohrbach, che interpreta la prostituta ingaggiata alla sonante cifra di 5000 dollari per la serata in cui la madre del giovane dovrà tenere il party. Ed è proprio in questi scambi di battute che possiamo vedere il metodo di Allen, derivato dalle indicazioni di Strasberg: una continua ricerca della frase giusta, un meticoloso e ripetuto scambio di battute – al contrario del metodo tarantiniano, dove gli attori devono cercare di assorbire le frasi facendole proprie - per far aderire l'attore il più possibile al personaggio che interpreta. Se Lynch non dona agli attori nuova linfa – e quando questi non sono dotati di necessaria autostima, come Bll Pullman dimostra, possono anche terminare la carriera dopo aver interpretato un film con il grande David -, Allen, al contrario, innerva i suoi scritturati di una maggiore consapevolezza recitativa, fornendo le chiavi per poter continuare a far questo mestiere. Ed è quello il motivo per cui si lasciano pagare con il salario minimo, tutti: non solo ricevono in cambio una cifra economica ma godono di lezioni che non scontano! D'altro canto, inquadrare solo per pochissimi minuti il corpo di Elle Fanning, riuscendo a renderlo sexy nonostante le gambone della giovane, è davvero un colpo da maestro, mentre Selena Gomez, ed era ora, diventa la cerbiatta più irraggiungibile e vanitosa dell'universo del cineasta nato a Brooklyn, abbandonando per sempre le pretese di diva uscita dalla gallery Disney. Gli errori tecnici sono comunque diversi: i capelli che cambiano continuamente nell'ultima inquadratura a favore di Selena Gomez, un runner che entra nella scena tra Rebecca Hall e Jude Law per uscirne subito dopo ma si tratta della fretta con cui il Maestro è oggi costretto a confrontarsi quando deve confezionare il suo cinema. 

 

Woody Allen, Jude Law

Un giorno di pioggia a New York (2019): Woody Allen, Jude Law

È un piacere segnalare, a parte, l'unico momento veramente drammatico della storia, il monologo di Cherry Jones che interpreta la madre di Gatsby (e che ricorda da vicino un lontanissimo "Interiors" bergmaniano), nell'attimo storico rivelatore di una verità sconcertante e che pone in riga il giovane ribelle senza una vera causa.

Tra le continue invenzioni, quali la fidanzata del fratello di Gatsby, che lo deprime per la sua strana rista, la vera nota di merito va alla straordinaria interpretazione di Timothèe Chalamet, la cui sofferta presa di coscienza coincide con il pre-finale, nella carrozzella trainata da cavalli, omaggio simbolico alla Roma che vide sconfitto il regista: il giovane statunitense, acclamato protagonista di Luca Guadagnino (“Chiamami col tuo nome”) non celebra la sua divisa, giacca di tweed e scarpette solo come fragranza visiva per la città che lo osanna ma indossa gli abiti giusti per restituire colore e dignità all'uomo ferito dall'incomprensione con la vita. Perché, in fondo, l'aderenza ai fatti comuni non è magnifica solo se elaborata nella realtà: essa diventa preziosa nell'unico vero momento in cui piove. E mentre tutti, nel mondo, cercano un riparo dalle gocce battenti, i newyorchesi compiono regolarmente tutte le azioni possibili sotto la pioggia, come se fosse soltanto un accompagnamento – jazzistico – e divertito del proprio quotidiano, compreso innamorarsi di una ragazza che ti aspetta al Delacorte Clock,cioè dove solo tu puoi sapere.

 

Selena Gomez, Woody Allen

Un giorno di pioggia a New York (2019): Selena Gomez, Woody Allen

Certo, non tutto funziona nella sceneggiatura e alcune cose paiono forzate: esornativa, nonostante tutto, la presenza di Rebecca Hall, moglie fedifraga dell'altrettanto inutile personaggio interpretato da Jude Law, sceneggiatore in cerca del regista (un grido disperato di ricerca d'autore ?) probabilmente perché la parte dedicata agli incontri della giovane compagna provinciale del piccolo Gatsby è meno sontuosa dell'altra eppure è qui che il colpo da maestro piazza il suo “ace” (alla maniera dell'inarrivabile “Match Point”): mentre il pubblico si aspetta di ritrovare il fidanzato nello stesso party, Chalamet si dirige verso tutt'altra abitazione ed è a quel punto che ritrovi la corposa genialità dell'autore di “Crimini e misfatti”.

 

Diego Luna

Un giorno di pioggia a New York (2019): Diego Luna

Grazia, eleganza, narrazione fertile ed inventiva, apparato visivo e scenico – peraltro di prim'ordine- ci restituiscono la stessa identica luce degli esordi eppure tutto cambia nell'universo alleniano, laddove anche un semplice giorno di pioggia può avere il significato di una magia. Basta avere il cuore innamorato e una ragazza dagli occhi di cerbiatto che vedono solo te.

 

Timothée Chalamet, Selena Gomez

Un giorno di pioggia a New York (2019): Timothée Chalamet, Selena Gomez

Caro Lampur, so che tu stai cercando ancora la tua “Manhattan” ma, credimi, a volte è meglio lasciarli andare, certi momenti. Abbandonati al piacere del racconto, cerca di trovare il senso di quello che vedi. Vedi, “Un giorno di pioggia a New York” non è un film perfetto, magari hai ragione. Ma ciò che conta è che sia perfetto per noi che lo vediamo. O, meglio, da dove e come lo vediamo. Non rifiutarlo ma cerca la tua prospettiva : “Hannah e le sue sorelle” appartengono al passato.

Quanto a me, sai che ti dico? Non vivo a New York ma ora indosso una giacca di tweed e un paio di scarpette da ginnastica e me ne vado in un giorno cupo in giro. E per gioire, mi basterà trovare quegli occhi da cerbiatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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