Regia di Bossi Baker, Nicholas Colla, Daniel Daperis, Carmen Falk, Matthew Goodrich, Evan Randall Green, Justin Harding, Goran Spoljaric, Enzo Tedeschi, Rebecca Thomson vedi scheda film
Spettacolare antologia horror composta da nove cortometraggi, in maggior parte di altissima qualità. Selezionati dopo essere stati proiettati a varii festival e riuniti da un episodio cornice, realizzato dal produttore Enzo Tedeschi. È tutt'ora in completamento la seconda raccolta (A night of horror vol. 2).
Nove cortometraggi dell'orrore, riuniti in un'antologia che mette assieme registi americani, australiani e canadesi.
Life imitates - regia di Enzo Tedeschi (***)
Una ragazza si risveglia in una galleria d'arte abbandonata, circondata da oggetti inquietanti. Nell'ordine: un quadro, una testa di manichino con una siringa piantata, un registratore a cassette, una chiave d'albergo, un piatto di carne, un'accetta, una macchina fotografica. È il segmento che fa da cornice, collegando tutti i restanti episodi.
Hum - regia di Bossi Baker (*** 1/2)
Una donna percepisce costantemente un suono disturbante, senza riuscire a capirne l'origine.
Point of view - regia di Justin Harding (*****)
Impiegata in un obitorio, Natalie si ferma a fare straordinari per terminare le analisi sul cadavere di una donna orrendamente mutilata. Il corpo improvvisamente muta posizione senza che l'ospite riesca a scorgerne i movimenti.
I am undone - regia di Rebecca Thomson (***)
Kelly, estetista sottopostasi a diversi interventi di chirurgia plastica, mentre opera su una cliente manifesta gli effetti devastanti delle varie operazioni subite.
Dark origins - regia di Evan Randall Green (***)
Ella, ragazza adottata nell'infanzia, racconta alla sua psicanalista le visioni che la tormentano.
The priest - regia di Goran Spoljaric (****)
una moglie fedifraga, entrata in possesso della chiave di una camera d'albergo e diretta ad un appuntamento, sbaglia metropolitana. Per raggiungere la destinazione cambia diversi mezzi di trasporto, ritrovandosi sempre di fronte ad un inquietante prete.
Ravenous - regia di Carmen Falk (**)
Nonna e nipote si dilettano in cucina, con pietanze a base di carne.
Scission - regia di Matthew Goodrich (****1/2)
In una fattoria, una forza malefica s'impossessa della mente del padre di famiglia, già scosso per la condizione di crisi economica.
Flash - regia di Nicholas Colla e Daniel Daperis (**)
Un gruppo di amici si raduna in una baita isolata, infestata da demoniache presenze.
Il produttore australiano Enzo Tedeschi rimane colpito da una serie di cortometraggi horror della durata di circa dieci minuti ciascuno. Frutto dell'opera di svariati registi, decide -data la qualità dei prodotti- di realizzare un film antologico, per il quale realizza anche la cornice che collega i vari segmenti (Life imitates). Ne fuoriesce un raro esempio di film ad episodi dove la quantità va di pari passo con la qualità. Vengono trattati diversi temi, in particolare con metodo differente. A seguire, qualche dettaglio sui migliori in assoluto del lotto.
Point of view vede la protagonista rinchiusa in una stanza d'obitorio, in compagnia di un cadavere che si muove quando non visto, per poi assumere posa plastica appena la ragazza lo fissa. Sembra di assistera ad un lavoro di Mario Bava, per l'uso di faretti e luci colorate e per le orribili pose assunte dal cadavere, che ricordano parecchio quelle tenute dalla medium de I tre volti della paura (La goccia d'acqua).
Scission cala lo spettatore nella mente in declino di un padre di famiglia già provato dal fallimento. La fattoria teatro dell'azione, con tutti gli elementi circostanti (attrezzi e animali), assume via via i contorni dell'incubo. La straniante tecnica di ripresa ricorda il Sam Raimi più ispirato, mentre qua e là fanno comparsa scene dal perturbante contenuto.
The priest può invece contare sulla presenza di un prete che sembra arrivare direttamente dall'Inferno, pur se perseguita una coppia di adulteri. Anche in questo caso la regia si dimostra attenta a ritrarre contesti di decadenza umana (clochard, drogati, emarginati) che sembrano alludere alla condizione di abbandono cui conduce l'adulterio.
I am undone gioca invece sporco, riuscendo però piuttosto bene, facendo del ribrezzo e del più semplice effetto "disgusto" il suo ultimo fine.
Hum punta su un clima di mistero, mettendo in campo un suono di natura indefinibile e giocando con riprese iconoclaste e stravaganti. Durante l'episodio, dal televisore acceso della protagonista, si intravedono due spezzoni dal classico Carnival of soul e, incredibile dictu, pure da Metamorphosis alias DNA - Formula letale di George Eastman/Luigi Montefiori.
Una graziosa operazione, purtroppo rimasta inedita in Italia, in grado di appagare anche lo spettatore (affezionato al genere) più esigente. Attualmente è in fase di sviluppo il secondo capitolo, A night of horror vol. 2.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta