Regia di Jean Rollin vedi scheda film
Il tema delle vampire lesbiche, una costante nella filmografia di Rollin, è qui sviluppato in un'ottica pseudorealistica, ovvero la sete di sangue è data dall'anemia. Con una sceneggiatura più curata rispetto alla media, l'eccentrico cineasta francese riesce a realizzare un horror dalla gradevole forma, scorrevole e affascinante.
Parigi, aprile 1905. In un mattatoio alcune signore, per curare l'anemia, bevono sangue di bue. Poco distante, in un castello abitano due splendide donne: Eva (Brigitte Lahaie) ed Elizabeth (Franca Maï). Le ragazze appartengono ad una antica setta cultuale che celebra riti e iniziazioni -anche a scopo terapeutico per curare la carenza di globuli rossi- facendo ricorso all'uso di sangue umano. Marc (Jean-Marie Lemaire), ladro in fuga con un consistente bottino, viene ospitato dalle "fascinose" presenze femminili proprio durante la ricorrenza annuale della setta destinata, allo scoccare della mezzanotte, al consueto sacrificio di un uomo.
"Sei capitato nella vita di Elizabeth ed Eva: un universo di follia e di morte." (Elizabeth)
Con una trama sorprendentemente simile a Le regine - Il delitto del Diavolo (Tonino Cervi, 1970), Rollin finalmente può dare sostanza narrativa alle sue allucinate visioni. Dopo anni, appare evidente come il regista abbia acquisito maturità artistica. Qui riesce a sfruttare al meglio la bellezza della graziosa Lahaie (pornostar e attrice feticcio del regista) e nonostante alcune ingenuità anche tecniche (eccessiva la presenza di primi piani) Fascination riesce a farsi seguire con certa attenzione. Pur essendo, l'erotismo, forse meno esposto rispetto allo standard (anche a confronto di film di un decennio precedente), Brigitte Lahaie si presenta in splendida forma. Sorprendente (e diventata un'icona) la scena in cui Eva, vestita solo con un enorme mantello e munita di falce, si appresta a compiere un massacro (letteralmente, falcidiando gli inseguitori del ladro). Punto debole del film è la scarsa attenzione riposta agli effetti speciali, con scene di violenza che risultano eccessivamente artefatte. Problema questo, legato probabilmente ad un budget esiguo. Fascination figura dunque tra i migliori film di Rollin, per un'atmosfera sottesa e macabra ma anche affascinante -nel rispetto del titolo- grazie al nutrito comparto femminile (alla macabra celebrazione, sette sono le ospiti, vestite con trasparenti veli, pronte ad attuare l'annuale sacrificio).
OST (Philippe D'Aram)
"Il culto del sangue è bizzarro. L'amore del sangue può essere maggiore di quello del corpo in cui scorre (...) Il sangue che fluisce nelle vene rappresenta la vita, ma anche la morte quando esce dal corpo." (Elizabeth)
"Essere donne è una scuola di sangue: tutti i mesi offriamo a noi stesse il suo spettacolo odioso." (Oriana Fallaci)
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