Regia di Dror Zahavi vedi scheda film
Emozioni, musica e conflitti storici. Un film serrato, mai banale e dalle infinite riflessioni
Sono tanti i film sulla musica come elemento di pacificazione e aggregazione, così come sono tanti i film che hanno approfondito il conflitto fra arabi e israeliani. Questo film tenta di mischiare il tutto. Il risultato è riuscito perché mantiene sempre mantiene i piedi per terra, infatti il tanto auspicato lieto fine non c’è se non una goccia nel mare da cui si dovrà comunque partire. Il film ha toni forti, in certi momenti è spiazzante, è fortemente emozionale, ha un ritmo serrato e a tratti claustrofobico. Ottima la regia, attori giovanissimi in stato di grazia. Il valore aggiunto è lo straordinario protagonista direttore d’orchestra che, seppure apparentemente disilluso nella possibilità di creare un’orchestra di giovani israeliani e arabi insieme (troppo è l’odio e il sospetto fra di loro), saprà creare (mettendo anche sul tavolo i sui terribili trascorsi famigliari) quel minimo comune denominatore non risolutivo ma che mantiene un filo di speranza.
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