Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Il film mostra la violenza efferata e gratuita esercitata nei confronti di una famiglia borghese da due giovani dall’aspetto gentile, che uccidono prima il bambino, poi il padre, infine la madre nel giro di 24 ore, concludendo la strage entro il tempo che si erano prefissati all’inizio. Ebbene, e allora, e con ciò? Cosa dovrebbe insegnarci, a non aprire la porta a tizi che vestono di bianco (come i drughi, mancano solo le bombette) e portano guanti e mazze da golf? Aggiunge qualcosa alla riflessione sulla violenza compiuta da Arancia meccanica? Tutto il film è irritante. All’inizio vediamo i due finire la stessa operazione su un’altra famiglia, e alla fine la iniziano su una terza (ma non dormono mai?). Quando la madre riesce a liberarsi, agguanta una pistola e uccide uno dei due, l’altro afferra il telecomando e riavvolge la pellicola, riportando indietro il tempo e sventando il tentativo (il regista ci tiene a far vedere che sa svolgere il suo compitino metacinematografico). Lo stesso Haneke ha dichiarato che il remake americano è rivolto soprattutto a chi non conosce l’originale: mi sono quindi sentito esentato dal dovere di andare a vederlo.
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