Regia di Philippe De Broca vedi scheda film
Riuscita parodia dei vari 007 con un Belmondo dilagante. L'elemento vincente non lo fa tanto la vis comica (modesta, tutto sommato, rispetto a prodotti più moderni o comunque girati da professionisti del demenziale) quanto la sovrapposizione dei piani di narrazione. L'inizio appare come una parodia di genere ma dopo una ventina di minuti la chiave di lettura cambia totalmente ed appare chiaro che l'agente infallibile dei primi minuti è in realtà un prodotto della fantasia di uno scrittore. E così ci si immagina Ian Fleming intento a partorire il suo infallibile agente e producendo, di fatto, una versione per certi versi ridicola e comica di un super eroe. L'effetto caricatura è, dunque, perfetto e Belmondo gioca con le espressioni, le sboronate ed il suo fascino per raffinarlo al meglio. Si capisce a quel punto perché non si poteva mettere un Mike Myers qualsiasi come protagonista ma occorreva il fisico di Belmondo, affinché fosse chiaro che gli intenti sono caricaturali e non meramente parodistici. Quando poi lo scrittore smette di scrivere per tornare alla vita reale, l'infallibile agente assume un'altra connotazione ancora, divenendo proiezione diretta dello scrittore, suo alter ego letterario e vincente. A tutto questo occorre aggiungere una regia frizzante e personale; geniale l'idea di sovrapporre le problematiche della macchina da scrivere con le vicende narrate che si bloccano, ritornano indietro e ripartono come il foglio inceppato o vedono il protagonista assumere un tono da vip con la erre moscia e consolare la sua bella dicendo "li sistemo io questi stonzi..." quando il tasto 'R' della tastiera salta. Da vedere, voto 7,5/8.
Ottima regia.
Spettacolare.
Perfetta Bond Girl. E non occorre aggiungere altro.
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