Regia di Philippa Lowthorpe vedi scheda film
A Londra sono in corso i preparativi per il concorso di Miss Mondo. Parallelamente, una ragazza madre determinata a frequentare l’università (Knightley) si unisce a un gruppo di femministe incendiarie che sta progettando un’azione dimostrativa contro lo sfruttamento del corpo femminile durante la kermesse televisiva, che – per l’occasione – può contare sulla partecipazione del comico americano Bob Hope (Kinnear). Non mancheranno le sorprese, a cominciare dall’incoronamento della prima ragazza nera (Mbatha-Raw) nella storia della manifestazione.
La regista Philippa Lowthorpe prende spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto (le immagini di repertorio a chiusura del film sono una delle poche cose che si salvano), rendendo un pessimo servizio al genere femminile. Tra oche giulive, femministe obnubilate da un fanatismo compulsivo, mogli cornute e compiacenti e concorrenti dalle ambizioni sfrenate, il gineceo squadernato del film si eleva impercettibilmente rispetto alla ridda di maschi ganimedi, vanitosi, parrucconi e sfruttatori. Le une e gli altri finiscono sotto la pialla livellatrice di una sceneggiatura schematica, telefonatissima, annacquata e didascalica, con protagonisti e protagoniste che non riescono ad andare oltre la mera caricatura.
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