Regia di Ferdinando Vicentini Orgnani vedi scheda film
Finalmente ritornato sulla terraferma, un capitano italiano accetta l'offerta di trasportare armi ai ribelli bosniaci. Sarà una missione ardua e dai mille pericoli.
L'esordio di Ferdinando Vicentini Orgnani è questo Mare largo, il cui titolo rispecchia perfettamente l'opera: per entrambi, infatti, dopo aver inizialmente aggrottato le ciglia, ci si arrende alla pochezza di significato contenuta. Tratto dal romanzo Attesa sul mare di Francesco Biamonti, il film può vantare la presenza nei ruoli centrali di Claudio Amendola, Isabella Ferrari e Liberto (nipote di Francisco) Rabal; nient'altro, però. Novanta minuti di compitino realizzato in maniera sufficientemente dignitosa, da fatidico "sei meno meno", che però rovinano su una storia dalle ambizioni alte (di mezzo ci sono la guerra civile nelle regioni della ex-Jugoslavia, i trafficanti internazionali d'armi, la malavita organizzata) e spesso disattese; nel complesso il prodotto si manifesta come un polpettone di buone intenzioni, capacità tecniche (a livello di regia e di interpretazioni) misurate, qualche banalità di troppo sia nelle situazioni che nei dialoghi. Sceneggiatura firmata da Lorenzo Favella e dal regista; quest'ultimo tornerà cinque anni più tardi con Il più crudele dei giorni, racconto della tragica fine della giornalista Ilaria Alpi. 3/10.
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