Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Contrariamente ad altri splendidi documentari dedicati al cantautore, quali “Don’t Look Back” (1967) o “No Direction Home” (2005) diretto dallo stesso Scorsese, qui emerge fin da subito l’intento (efficace, vincente) di raccontare Bob Dylan parlando prima di tutto del mondo che lo ha circondato, dei personaggi che lo hanno attorniato. Ne esce un memorandum pregno di fascino che non soccombe mai alla nostalgia facile ma si fa testimone sincero e appassionato dei tempi che furono, con (più di) uno sguardo sull’oggi.
Certo, le esibizioni dal vivo incredibilmente dilatate sono solo uno dei tanti aspetti che limitano la visione ai soli appassionati di un certo tipo di contesto. Anche questi però non potranno non riscontrare una certa mancanza di compattezza nell’insieme, la frammentarietà a tratti ostica di un patchwork spesso sconnesso.
Indubbiamente troppo lungo, forse meno sfaccettato di quando non voglia sembrare, “Rolling Thunder Revue” rimane comunque un lavoro pregevole, zeppo di contenuti e testimonianze interessanti e filmati d’epoca preziosissimi. Da vedere con cognizione di causa, consapevolezza storica e – soprattutto – filologica per quel che concerne la carriera e l’arte di Bob Dylan.
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