Martin Scorsese concentra la sua attenzione sullo spirito tormentato degli Stati Uniti nel 1975 e sulla musica gioiosa che Bob Dylan ha portato sul palco durante l'autunno dello stesso anno. Musica, sogno e documentario si fondono insieme per un'esperienza unica nel suo genere.
Contrariamente ad altri splendidi documentari dedicati al cantautore, quali “Don’t Look Back” (1967) o “No Direction Home” (2005) diretto dallo stesso Scorsese, qui emerge fin da subito l’intento (efficace, vincente) di raccontare Bob Dylan parlando prima di tutto del mondo che lo ha circondato, dei personaggi che lo hanno attorniato. Ne esce un memorandum… leggi tutto
Contrariamente ad altri splendidi documentari dedicati al cantautore, quali “Don’t Look Back” (1967) o “No Direction Home” (2005) diretto dallo stesso Scorsese, qui emerge fin da subito l’intento (efficace, vincente) di raccontare Bob Dylan parlando prima di tutto del mondo che lo ha circondato, dei personaggi che lo hanno attorniato. Ne esce un memorandum…
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Commenti (1) vedi tutti
Grande Bob Dylan menestrello n.1 al mondo! Se non esistesse bisognerebbe inventarlo! Il film è un po lungo e ripetitivo ma per capire Dylan è ottimo!
commento di marco bi