Regia di Cary Fukunaga vedi scheda film
L'ultimo atto di un ciclo che stravolge l'universo Bondiano. Scelta coraggiosa che perde in immediatezza ma che lascia un segno indelebile.
Bond è in pensione, ma viene richiamato alle armi a causa di una nuova minaccia globale.
Il malinconico epitaffio del Bond Craighiano è scolpito nell'ipnotico e funesto titolo " No time to Die", 25esimo 007 , capitolo atteso nei cinema come non mai, non soltanto per i ritardi dovuti alla pandemia, ma anche perché annunciato come addio dell'attore al personaggio
Preso come singolo film, "No time to Die" ha poco da aggiungere al filone. Un prologo insolitamente lungo in quel di Matera ne costituisce a conti fatti il vero valore aggiunto. Circa 20 minuti di azione spettacolare sotto ogni punto di vista , incorniciata da uno sfondo italico che, in quanto a bellezza, ha pochi rivali al mondo
Per il resto rimane un film discreto, con un plot di soliti terroristi ( Rami Malek macchiettistico ), solite svariate location, solita girandola di Bond Girl ( oltre a Lea Seydoux, c'è la folgorante Ana De Armas che meritava un minutaggio superiore). Per chi non ha conoscenza dei precedenti capitoli NTTD resta un esibizione superflua di budget, che riesce a tratti a divertire come pure ad annoiare.
Visto invece in un ottica più ampia, quella della riscrittura completa del personaggio
(già in atto in Skyfall) e di conseguenza della saga, il film assume un valore quasi epocale e non può lasciare indifferenti. Soprattutto perché risponde ad un urgenza narrativa ( un continum che attraversa gli ultimi quattro Bond e che mai si era rintracciato nei film precedenti) quella di stravolgere un universo annientandone via via le coordinate che ne mutano anche il genere: da azione a melò spudorato. La storia d'amore, fortemente sottolineata nel film, farà storcere la bocca ai puristi dell'azione, anche se sparatorie ed esplosioni non mancano
Craig è stanco del ruolo, soprattutto fisicamente ( scordatevi i corpo a corpo furiosi di Casino Royale e Skyfall), e si vede, ma probabilmente è il miglior Bond di sempre, colui che, volente o nolente, da vita ad un agente segreto che evolve lasciando scoperto il suo lato più debole ed umano.
Mentre produzione, regia e scrittura preparano la grande uscita di scena, il sipario, come una mannaia , cala mesto sull'attore britannico e sulla nuova concezione di agente segreto che definitivamente a lui si lega.
Quando venne scelto nel 2005 i fans protestarono per la sua poca eleganza ( è troppo basso!) ritenendolo inadatto, ora lo rimpiangono già tutti.
Magie del cinema.
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