Regia di Kyle Newacheck vedi scheda film
Iper-pubblicizzato da Netflix (compariva letteralmente dappertutto una volta aperta l'app), questo orrido film (che ho fatto infine l'errore di visionare in una serata chiamiamola "disimpegnata", una di quelle serate in cui non si ha voglia di vedere film dal profondo costrutto, ma si finisce per riparare, con supremo imbarazzo a posteriori, su trashate assurde tipo Iron Sky, Battleship o tutta la serie dei Transformers) si spera solo sia l'ultimo nella per nulla emerita serie di collaborazioni della casa di produzione con quel flagello (affatto) comico che risponde al nome di Adam Sandler.
Già dal titolo (perché è come se in Italia si intitolasse un giallo, seppur "comico", per l'appunto "Giallo" o "Caso di omicidio" o meglio ancora "Mistero" [uuuhh]) risulta chiaro il livello di originalità o qualità che ci si dovrebbe aspettare da questo cosiddetto film, ma il risultato finale è persino peggiore della peggiori aspettative, e se, decidendo di guardarlo forse qualcuno spera di vedere sì una cretinata ma che sia capace comunque di suscitare qualche risata, beh, farebbe forse meglio a desistere prima ancora di accendere il televisore.
Murder Mystery, infatti, non presenta una gag che sia una realmente capace di far ridere (al massimo sorridere, ma a denti stretti) e fin troppo spesso ripara su una scontata volgarità del tutto fine a se stessa, che se aveva l'obiettivo di mostrare tutta la banalità e superficialità dell'americano medio in trasferta europea di certo non lo dà troppo a vedere.
Il cosidetto "caso", poi, vorrebbe forse essere una sorta di assurda parodia di Agatha Christie (per altro perfino "citata" nel finale viaggio in treno), ma anche in questo caso l'interesse dello spettatore non può che risultare pressoché nullo vista la pochezza del tutto.
Tra fotografia patinata da suicidio, "iconoclastismo" tipicamente USA (sia mai che in un film non venga distrutto qualcosa, come una biblioteca o un intero palazzo storico), battute idiote, recitazione sottozero (e tempi comici addormentati), regia inesistente, cosa rimane da salvare di questo filmaccio? Probabilmente avrete già indovinato: assolutamente un bel niente.
Peccato solo per la Aniston che è quella che sicuramente ne esce meglio (seppur sempre ammaccata), essendo colei alla quale sono sostanzialmente riservate quelle due battutine fulminee che il sorrisetto effettivamente lo strappano, e che se diretta meglio (e con una sceneggiatura migliore alle spalle) si rivela spesso molto più convincente (come nell'esilarante Come ti spaccio la famiglia). Cosa che si potrebbe dire anche di Sandler, il quale però ormai appare una causa persa.
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