Regia di Lech Kowalski vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2019 - QUINZAINE DES RÉALISATEURS "Viviamo in un mondo anacronistico in cui la ricchezza di pochi si ottiene sacrificando il futuro di molti". Alla fine ci ritroviamo tutti "a culo scoperto", come potrebbe recitare un detto popolare che letteralmente si tradu e con "andiamo a scoreggiare" e che dà il titolo all'ultimo lavoro documentaristico del regista americano ma di origine polacca Lech Kowalski. L'epicentro della vicenda è la fabbrica GM&S, della filiera industriale legata a marchi automobilistici come Peugeot e Renault. I lavoratori non ci stanno a scendere ad accordi truccati con la dirigenza, che vuole attuare risparmi di spesa, solite delocalizzazioni ed altri interventi a favore di una maggiore redditività, e a scapito di una forza lavoro che, grazie a quelle occuoazioni, manda avanti interi nuclei familiari.
Seguiamo sette mesi di accese proteste, opposizioni pacifiche ma determinate, scontri mai veramente violenti ma pienamente condivisi tra i ranghi di una classe operaia che viene sempre più vista come generatrice di costi, più che di ricchezza.
Ed è sconvolgente trovarsi di fronte, qui a Cannes, a due passi dalla Croisette, quelle stesse persone, quei volti che hanno accettato la scommessa di raccontarsi e aprirsi alla telecamera. È la forza della verità, drammatica e dura che trova, nella forma del documentario schietto e sincero di Kowalski, la forma più pertinente per organizzare un racconto di vita drammatico ed completamente attuale.
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