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To Live to Sing

Regia di Johnny Ma vedi scheda film

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La recensione su To Live to Sing

di EightAndHalf
6 stelle

Johnny Ma, alle prese con il suo secondo lungometraggio, gira una strampalata commedia malinconica che consegna allo spettatore un ritratto drammatico della Cina contemporanea, soprattutto per ciò che concerne il mantenimento della cultura e della conservazione della cultura locale. Un piccolo teatro, che (soprav)vive in un quartiere di catapecchie e abitazioni abusive, rischia di essere demolito per sempre, senza alcuna cura per gli attori, che lo utilizzano ovviamente per sopravvivere, e per gli spettatori abituali, soprattutto anziani, che vi ritrovano un momento di quiete, di divertimento e a volte anche di sincera commozione. Johnny Ma racconta con realismo leggero e senza eccessive pretese tutti gli avvenimenti che portano la compagnia teatrale e soprattutto chi se ne prende cura (Zhao Li) a cercare di svecchiare il loro spettacolo abituale per avvicinare più pubblico e a tentare di organizzare un ultimo spettacolo sorprendente per convincere un uomo potente a finanziare la loro sopravvivenza. Il film incede come una versione leggera e appassionata di quello che fu Platform di Jia ZhangKe - anche se in questo caso i teatranti non sono ambulanti, ma con fissa dimora - poiché soprattutto nella prima parte sembra non avere una direzione, con un numero di personaggi che aumenta incontrollatamente e una situazione che va divergendo su più direzioni. Il film si stabilizza solo in una seconda parte, in cui si fanno più chiari i temi sociali, inerenti soprattutto l'incomunibilità fra generazioni diverse - la figlia canta in un nightclub di nascosto dalla madre in situazioni vagamente succinte. In mezzo a tanta mestizia mai cinica Johnny Ma inserisce divertiti momenti onirici e musicali che in qualche modo epicizzano le situazioni raccontate e le rileggono alla luce proprio di quelle tradizioni secolari che in Cina stanno scomparendo, che meriterebbero uno svecchiamento ma andrebbero comunque sostentate e fatte sopravvivere, lontane dalla polveriera di speculazioni e di indifferenza. 

A convincere del tutto è il delicatissimo sogno finale, che disordinato ripropone quello che fu il finale di Mountains May Depart di Jia ZhangKe: pur non costituendo un'alternativa costruttiva alle tendenze più diffuse del cinema cinese - soprattutto di quello che arriva nei festival occidentali - To Live To Sing è un piccolo film che merita almeno un'occhiata. 

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