Regia di Jang Sun-Woo vedi scheda film
FEFF 21 – UDINE: RETROSPETTIVA “I CHOOSE EVIL”
Nella città operaia immaginaria dal nome complicato di Woomukbaemi, assistiamo una famiglia proletaria mentre vi ci si installa quando il marito riesce ad entrare a lavorare in una azienda tessile come unico operaio maschio- L'indolenza dell'uomo, lo rende un perfetto fedifrago, circostanza che fa infuriare l'energica bella moglie, già piuttosto propensa a tenerlo lontano da amicizie sconvenienti e da bar ove è solito sperperare le sue magre entrate.
L'uomo, in ditta, conosce una giovane collega spesso picchiata dal marito, e inizia a corteggiarla, venendo ricambiato. Le voci del popolo faranno il resto, animando la dispotica moglie verso una azione di rivalsa che la vedrà spadroneggiarsi quel nemmeno troppo invidiabile trofeo di marito senza arte né parte, Nel contempo comprenderemo la storia della moglie, e le dinamiche drammatiche, ma anche tragicomiche, che spiegano la tenacia della donna a tener duro l'assetto familiare minato da mille problematiche, tutte di fatto riconducibili ad una miseria che svia e disillude, traviando le persone da una retta via che non pare concedere soddisfazioni terrene soddisfacenti e di breve periodo.
Da un regista eccentrico noto in Europa per il suo Lies del 1999, Jang Sun-woo, Lovers in Woomukbaemi è una contrastata storia di “sporchi, belli e cattivi” che sorprende per la vitalità esagitata e improbabile con cui sono costruite le figure eccessive, ma nemmeno impossibili, dei principali tre protagonisti: marito indolente ed irresponsabile, bella moglie intransigente e manesca (la interpreta la splendida Yoo Hae-ri in una performance straordinaria!) che lo picchia selvaggiamente senza porsi il minimo problema di rendersi ridicola e fuori luogo, ed una amante trasognata e travolta da una love story improbabile e senza futuro, in grado tuttavia di allontanarla dalla triste realtà coniugale, se possibile ancora peggiore e più triste del contesto di vita in cui è costretta a muoversi la giovane.
Energia di caratteri, forzature sin grottesche che risultano tuttavia vitali, personaggi che, in un certo senso, ricordano certe stilizzazioni sopra le righe irresistibili alla Wertmuller.
Un film fantastico scatenato e ironicamente drammatico, pessimista e cupo più di quanto non voglia effettivamente apparire.
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