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Crappy toilet

Regia di Paolo Treviso vedi scheda film

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La recensione su Crappy toilet

di mm40
2 stelle

Un water sporco racconta una serie di grotteschi episodi: un matrimonio in maschera, una rapina in banca, una ragazza che balla su una pizza, il farneticare di un alienato e altri ancora.

È difficile ricordare un’ora più lunga a trascorrere di quella che occorre per la visione di Crappy toilet, opera prima del regista, interprete e sceneggiatore Paolo Treviso. Sostanzialmente il mediometraggio è uno di quei filmini che si girano per scherzo fra amici, che ha però ottenuto una distribuzione in dvd e che pertanto finisce per andare incontro a un pubblico ben più vasto rispetto ai partecipanti dell’opera e ai loro cari. Ciò che rende particolarmente faticosa la visione è la sconclusionata maniera in cui la narrazione procede fra episodi discontinui in termini di qualità, di lunghezza, di toni, di regia; Crappy toilet in definitiva parrebbe voler essere un rutilante contenitore di idee più o meno bizzarre sotto forma di esercizio di stile a budget (più o meno) zero, ma risulta piuttosto un filmetto amatoriale senza arte né parte, con qualche spunto interessante buttato via. Anche le riprese non sono sempre all’altezza della situazione, fra inquadrature sbilenche ed effetti speciali semiimprovvisati, con attori indubitabilmente non professionisti. Fra essi compaiono anche i quattro sceneggiatori, a conferma della natura goliardica del lavoro: oltre a Treviso sono Fabio Colombi, Giulia Michelucci e Italo Diodato – questi ultimi due figurano anche come aiutoregisti. Per afferrare appieno l’inconsistenza del film basti osservare gli ultimi 6 minuti in cui un inserviente pulisce un bagno (e no, non succede altro). 2/10.

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