Trama
Bartolomeo ha sessant'anni e una carriera da procuratore sportivo alle spalle. La vita non è stata troppo generosa con lui, il vizio del gioco gli ha fatto perdere soldi e famiglia e ora si arrangia come può, passando le giornate nei campetti di periferia in cerca del nuovo Messi, ma la fortuna non è certo dalla sua parte. Sempre in lotta per restare a galla, riceve un giorno una telefonata, un piccolo segno del destino, e questa è la volta buona: in Uruguay c'è un giovanissimo fenomeno, Pablito, che deve assolutamente venire in Italia e sfondare nel mondo del calcio. L'incontro tra Bartolomeo e Pablito metterà a confronto due realtà, due storie e due disperazioni diverse ma simili.
Approfondimento
LA VOLTA BUONA: IL LATO OSCURO DEL CALCIO
Diretto e sceneggiato da Vincenzo Marra, La volta buona racconta la storia di Bartolomeo, un procuratore sportivo che vive di espedienti e piccoli imbrogli. Negli anni ha sprecato le tante occasioni che ha avuto, il vizio del gioco gli ha fatto perdere soldi e famiglia e ora passa le giornate nei campetti di periferia sperando di trovare il nuovo Maradona. Sempre alla ricerca del colpo di fortuna, un giorno riceve una telefonata: in Uruguay c'è un ragazzino, Pablito, che è un vero fenomeno, un fuoriclasse che sicuramente sfonderà nel calcio italiano. Per Bartolomeo è finalmente arrivata l'occasione per riprendersi tutto quello che ha perso. Per Pablito si può realizzare il sogno di una vita migliore. Per entrambi sembra essere la volta buona.
Con la direzione della fotografia di Gianluca Laudadio, le scenografie di Flaviano Barbarisi, i costumi di Magda Accolti Gil e le musiche di Pasquale Catalano, La volta buona è stato raccontato dal regista in occasione della presentazione nella sezione Alice nella città del Festival di Roma 2019: "Attraverso la figura di Bartolomeo, La volta buona intreccia storie di personaggi completamente diversi tra loro, uniti da uno sport, il calcio, capace a volte di abbattere tutte le barriere politico-culturali. Anche il calcio però ha il suo lato oscuro. La storia infatti non ha a che fare con le luci sfavillanti dei grandi campioni, ma va ad esplorare il sottobosco, le categorie inferiori, i calciatori non ancora adolescenti. Bartolomeo si occupa di questo, di un "mercato" di piccole future promesse da scoprire e rivendere a tutti i costi al miglior offerente, come un oggetto qualunque. Un mercato che ha molte ombre e poche luci, un'economia in mano a personaggi senza scrupoli che decidono il destino della vita di migliaia di calciatori poco più che bambini, soprattutto stranieri, provenienti da realtà difficili e spesso smarriti nell'impatto con una nuova realtà lontana dalla loro. Bartolomeo vive da solo, ha debiti di gioco e vive alla giornata, sempre in cerca dell'affare che gli cambierà la vita, non importa se per farlo deve strappare dei bambini a famiglie disagiate che non possono rinunciare ai soldi che lui gli offre per la procura".
"Prima di fare il film - ha proseguito Marra - mi sono documentato moltissimo, attraverso una serie di interviste a procuratori veri e la nostra storia è simile a quella di tanti bambini emigrati in cerca di fortuna che nella maggior parte dei casi finisce con l'abbandono dei tutori e la clandestinità. Anche l'incredibile incontro con Ramiro Garcia che ha interpretato in modo brillantissimo il ruolo di Pablito, ha dato conferme alle mie ricerche. Il calcio come sogno, la vita come ostacolo, il rapporto tra la difficile realtà di Bartolomeo, che s'intreccia con un'altra complicata vicenda d'oltreoceano, quella del piccolo Pablito, del suo paese d'origine e della sua famiglia. Il film mi ha dato l'opportunità di poter parlare di temi molto attuali e spinosi. Bartolomeo si reca in Uruguay, paese che ha nella sua origine una forte impronta italiana e lì oltre a Pablito, incontra il suo vecchio amico Bruno che, seppur italiano, vive quasi da clandestino cercando di sopravvivere tra mille difficoltà. Ho vissuto per anni in Sud America e di personaggi come Bruno ne ho incontrati tanti, soprattutto a cavallo della crisi economica del 2009. D'altra parte Pablito non viene in Italia con i barconi, ma cercando di assecondare il sogno popolare della massa e cioè diventare un campione di calcio, ma, una volta tramontato quel sogno, i suoi sfruttatori sono pronti a metterlo da parte o peggio ancora a sacrificarlo. Purtroppo una storia comune a quei tanti che senza il sogno di diventare calciatori, sono costretti ad abbandonare la propria terra in cerca di fortuna, proprio come il nostro Pablito".
Il cast
A dirigere La volta buona è Vincenzo Marra, regista napoletano. Marra ha esordito alla fine degli anni Novanta quando ha scritto e diretto due cortometraggi, Una rosa prego e La vestizione. Il suo primo lungometraggio, Tornando a casa, ha vinto numerosi premi internazionali, tra cui quello del Miglior Film della… Vedi tutto
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Commenti (3) vedi tutti
Marra continua a collocare il suo cinema dalla parte degli ultimi e dei diseredati. Qui, con taglio narrativo che assume le sembianze del road movie, propone una storia di redenzione in cui viene scoperchiato il mondo degli affaristi senza scrupoli che speculano sui talenti in erba.
commento di barabbovichFilm senza cadenze dialettiche ormai non se ne fanno più?
commento di gruvierazMa com'è possibile che Vincenzo Marra faccia ancora film ?...Autori importanti (e il pensiero va al compianto Caligari) o sfrontati (come non ricordare Corso Salani ?) furono danneggiati tutta la vita dai loro insuccessi. E qui ?...
commento di maurri 63