Regia di Vincent Gallo vedi scheda film
Davvero una sorpresa. Uno di quei film che ho guardato quasi con l'intenzione di criticare e mettere in ridicolo l'autore e che invece a poco a poco ha catturato la mia attenzione, fino ad un happy ending che una volta tanto mi ha fatto gioire, pensando che in fondo i due protagonisti se lo meritavano. La storia è quella di Billy che, uscito dalla prigione, torna a Buffalo dove ha intenzione di vendicarsi di un giocatore di football corrotto. Nel frattempo deve incontrare i genitori ai quali ha fatto credere di essere un funzionario governativo e di essersi sposato. A questo scopo porta con sé una ignara ragazzina cicciottella incontrata per caso, la quale prende sul serio il proprio ruolo. Il film procede mostrando il rapporto che si instaura fra le due solitudini e fa riflettere su quanto grande deve essere quella della ragazza (ma non ha una famiglia?), che accetta di farsi umiliare da questo allampanato strano tipo con una coppia di genitori più scombiccherati di lui. Il padre è un maniaco ossessivo e anche un po' maniaco sessuale, mentre la madre, iperprotettiva e apprensiva, è in realtà interessata soltanto alle partite di football. L'amico di Billy è un tale Tonto che a un certo punto si ribattezza Rocky e, nonostante la sua scempiaggine, è l'unico che riesce a distinguere il bene dal male. Fortuna per Billy che i suoi amici sono tutto sommato validi, e soprattutto che incontra questa ragazzina strana ma cocciuta nel suo bisohno di dare e ricevere amore. Gallo, ex modello per Calvin Klein, sigla un'operina che ha il sapore del cinema indipendente e la portata di un grande film. Senza bisogno di dogmi e cazzate varie, ma con artifici tecnici validi e non fini a sé stessi, dà vita a un film che profuma di vero, e la riuscita è debitrice verso un quartetto di interpreti a dir poco eccezionali. Lo stesso regista, anche nei panni del protagonista, impersona questo personaggio scalcagnato che dimostra la propria sofferenza con l'arroganza nei confronti dei più deboli, anche se è solo una facciata: in fondo in fondo il suo animo è gentile. Christina Ricci è superlativa, all'altezza degli altri interpreti (se non un gradino più su), nel suo ruolo di passaggio dal personaggio adolescenziale conosciuto in "Casper" e filmetti simili a quello di ragazza adulta un po' vulnerabile ma anche testarda e talvolta conturbante: resta nella memoria la scena nella quale accenna dei passi di danza sulle note di "Moonchild" dei King Crimson (altro merito di Gallo l'inserzione nel film di bei pezzi di musica, tra i quali anche "Heart Of The Sunrise" e "Sweetness" degli Yes). Ben Gazzara, poi, più invecchia e migliore diventa (basti pensare alla sua prova in "Dogville" di Lars Von Trier), mentre anche Anjelica Huston si dimostra attrice di razza in una parte tra il ridicolo e il tragico. Buffalo, la città vicina a New York dove Vincent Gallo è nato, è di uno squallore unico.
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