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Family Romance, LLC

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Family Romance, LLC

di alan smithee
7 stelle

CINEMA OLTRECONFINE
Un uomo col fare un po' incerto ed imbarazzato, attende una ragazzina di dodici anni all'uscita da scuola.
La riconosce, si presenta come suo padre: l'uomo che la ragazza non ha mai potuto conoscere a causa della separazione dei suoi genitori quando ancora era neonata.
Il disagio che regna nella conversazione stentata che i due condividono passeggiando nel parco, poco per volta lascia spazio ad un ben più intimo e accorato rapporto, che infonde a padre e figlia quel senso di attaccamento su cui i due non hanno mai potuto contare.
Ma è davvero tutto vero ciò a cui stiamo assistendo?
No davvero, e non tanto per il fatto che ci troviamo dinanzi ad un prodotto ibrido tra documentario e fiction, quanto piuttosto perché il padre in questione, altri non è se non uno dei creatori e dipendenti (nonché attori) della Family Romance LLC (ove quest'ultimo acronimo, che sta per "limited libility company", ovvero qualcosa corrispondente alla nostra "società a responsabilità limitata").
Una società che si è prefissata lo scopo di intervenire all'interno del nucleo familiare, per rinsaldare o creare quel collegamento mancante in grado altrimenti di assicurare armonia e realizzazione.

Cittadino di un mondo senza confini e con ancora pochi limiti da superare, il gigante e temerario regista tedesco Werner Herzog si trasferisce in Giappone per studiare il fenomeno di questa incredibile, stravagante concezione di business, che prende origine da uno spunto sconcertante: la solitudine e, come causa e conseguenza, l'indifferenza che regna sovrana in una società realizzata ed evoluta a tal punto da perdere di vista quell'umanità di fondo che ci ha reso esseri viventi sensibili e premurosi almeno nei confronti del ceppo familiare tradizionale.
Herzog utilizza l'approccio curioso e senza fronzoli di chi mira con concretezza al cuore del problema, ma stavolta aggiunge alla sua scandagliata indagine, che prende in esame anche quanto il progresso tecnologico possa incidere su questa specie di disumanizzazione in corso, una sorta di apporto narrativo che differenzia il film dai suoi più recenti ed ottimi lavori documentaristici, utile a definire il fulcro della problematica, e la soluzione a cui il business si spinge per risolvere da una parte un problema ormai generalizzato, dall'altra per lucrarvi sopra in cambio di una efficace soluzione di fondo.

E' davvero incredibile come l'uomo Herzog riesca ad adattarsi a tutte le circostanze, a tutti i luoghi e situazioni che lo vedono acuto indagatore di fenomeni o processi interessanti o curiosi che ci circondano, da abile uomo di mondo quale egli è sempre stato, nonché esploratore instancabile dei misteri più profondi di un pianeta in continua evoluzione anche quando minacciato da una presenza umana invasiva e molesta, ed una medesima umanità sempre più sola e sempre meno capace di interagire all'interno di se stessa, che sempre più spesso avrebbe bisogno di fermarsi un attimo per riflettere e fare il punto sul traguardo raggiunto, lasciando da parte tentazioni commerciali e consumistiche.  
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