Regia di Abel Ferrara vedi scheda film
Dove si dimostra che Willem Dafoe è un attore eccezionale. In effetti che Abel Ferrara sia il regista preferito di Asia Argento depone malissimo, non è certo il miglior biglietto da visita. Il film ha probabilmente, nelle intenzioni dell'autore, una funzione catartica: artista di New York che si trasferisce a Roma con moglie giovanissima e figlia, cerca di superare la dipendenza da stupefacenti e alcool ma rimane vittima della gelosia per la compagna che non accetta il suo atteggiamento protettivo e respinge le sue avances nel talamo. Dato che Cristina Chiriac e Anna Ferrara sono in realtà rispettivamente moglie e figlia del regista, qualcuno potrebbe pensare che il messaggio del film sia anche un minaccioso monito nei confronti della compagna, dato l'epilogo finale. Ferrara si sente completamente libero (forse è questo che affascina Asia Argento), fa e disfa, dà corpo a desideri, timori, paure, eventualità, e il confine tra la realtà e l'immaginazione risulta molto sottile, e talvolta si dissolve. Ferrara è audace, coraggioso, si espone, si spoglia e si denuda, dà in pasto l'amata compagna al suo attore feticcio, al fidato amico, ma non è abbastanza coraggioso al punto di andare fino in fondo, di ammettere ciò che molto probabilmente lui stesso si rifiuta di vedere, di riconoscere.
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