Trama
Victor, un sessantenne disilluso, vede la sua vita sconvolta il giorno in cui Antoine, un brillante imprenditore, gli propone qualcosa del tutto inedito: mescolando artifici teatrali e ricostruzione storica, ha la possibilità di tornare indietro nel tempo, al periodo che più preferisce. Victor sceglie allora di rivivere la settimana più memorabile della sua esistenza: quella in cui, 40 anni prima, ha incontrato il grande amore...
Approfondimento
LA BELLE EPOQUE: L'IMPORTANZA DEI RICORDI
Diretto e sceneggiato da Nicolas Bedos, La Belle Epoque racconta la storia di Victor, sessantenne che vede la sua vita stravolta dall'incontro con Antoine. Imprenditore in ascesa, Antoine gli offre una possibilità unica: ricorrendo a un mix di rievocazione storica e artifici teatrali, la sua società offre ai clienti l'opportunità di rivivere in maniera approfondita un periodo storico da loro appositamente scelto. Victor decide allora di rivivere quella che a parer suo è la più bella epoca della sua esistenza, facendosi riportare a quarant'anni prima, alla settimana in cui incontrò il suo più grande amore.
Con la direzione della fotografia di Nicolas Bolduc, le scenografie di Stéphane Rozenbaum, i costumi di Emmanuelle Youchnovski e le musiche di Anne-Sophie Versnaeyen, La Belle Epoque è stato così presentato dal regista in occasione della partecipazione fuori concorso al Festival di Cannes 2019: "Tutto nasce da un'immagine che ho da sempre in mente, da una situazione che trovo al tempo stesso patetica e divertente. Avevo davanti agli occhi un uomo che va avanti da anni a litigare con la moglie, che lo critica per la sua mancanza di socievolezza e per la sua incapacità di adattarsi ai tempi. L'uomo esce dalla cucina e si dirige in fondo al corridoio dove esiste una piccola stanza in cui tutto, dalle pareti alle vecchie vhs, lo riporta agli anni Settanta. È come se entrasse in una speciale bolla di protezione che si è creato egli stesso per regredire, tornare indietro nel tempo e tirare un sospiro di sollievo. Dall'immagine di quest'uomo che vacilla nel presente e si nasconde in un periodo i cui codici lo rassicurano e proteggono è nata l'idea di La Belle Epoque, una commedia che ha come obiettivo quello di mettere in scena le vertigini e la sconfitta psicologica che spesso si provano nel vivere il presente e il loro antidoto, se vogliamo a volte ridicolo e molto commovente".
"Come nel mio film precedente, Un amore sopra le righe, #la storia raccontata è del tutto inventata", ha proseguito Bedos. "Faccio però riferimento spesso a cose che sono accadute a me o a persone che mi stanno intorno. D'altra parte, ho bisogno di caratterizzare i personaggi con caratteri, emozioni e così via. Tendo dunque a bilanciare finzione e realtà in un continuo gioco di specchi: se una situazione non mi tocca particolarmente da un punto di vista personale, non sono in grado di raccontarla mentre, se dall'altro lato riproduce meccanicamente qualcosa di vero, non mi dice cinematograficamente molto. La Belle Epoque parla del tempo che passa e dell'importanza dei ricordi. Senza voler fare il Marcel Proust della situazione, da sempre credo di aver paura dei sentimenti che svaniscono o dei ricordi che scompaiono. Con i miei film e spettacoli teatrali, cerco - invano - di recuperare attraverso la finzione l'intensità di un momento e di rimettere insieme frammenti di esperienze vissute: ricordi ed esperienze sono tutto ciò di cui siamo fatti. Sebbene la nostalgia permei la storia, non sono caduto nella retorica e ho evitato di far comparire il passato meglio del presente: racconto semplicemente la nostalgia di un uomo vulnerabile, che ha visto le pagine di un romanzo, di un giornale o di un fumetto, trasformarsi in una emoticon o in una gif".
Il cast
A dirigere La Belle Epoque è Nicolas Bedos. Conosciuto al grande pubblico per le sue prestazioni televisive e per aver diretto a teatro artisti del calibro di Mélanie Laurent, Niels Arestrup e Jérôme Kircher, Bedos ha mosso i primi passi nel mondo del cinema come sceneggiatore firmando opere come Gli infedeli,… Vedi tutto
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Commenti (15) vedi tutti
Ritmo esagerato, la trovata autocompiaciuta della verità e finzione che si alternano freneticamente, la doppiatrice di Fanny Ardant che le dà una voce fuori luogo, scene di sesso sbattute lì senza motivo. Boh sarò limitata ma non fa per me.
commento di Artemisia1593Film troppo strano per una 1^ serata e Francese per di più ... ! voto.2.
commento di chribio1A tratti è veramente troppo francese, la colonna sonora sarebbe potuta essere MOLTO meglio data l'epoca, la doppiatrice della Ardant è insopportabile ma a parte ciò... È proprio un bel film!!!! PS: Doria Tillier la più brava di tutti
commento di IlNinjaCurioso! Alla ricerca dei propri ricordi
leggi la recensione completa di racheleFilm originale, ben recitato e molto interessante. Peccato la Ardant doppiata, la sua voce bellissima non adrebbe mai nascosta!
commento di vezioUno slalom frenetico tra diversi piani della finzione e dei periodi storici. I ritmi sono troppo alti con annessi dialoghi a macchinetta di personaggi saputelli per permettere un vero coinvolgimento emotivo allo spettatore al quale non viene lasciata tregua neppure nei titoli di coda. A girarla troppo alla fine la maionese impazzisce.
commento di bombo1Cinema nel cinema...alla Truman Show.
commento di ezioPerché la memoria è il sale del nostro presente, non c'è miglior futuro senza una buona memoria
leggi la recensione completa di Infinity94sembra un Lelouch d’annata…"gigione" e spumeggiante come i suoi migliori film. attori in parte, grande regia e sceneggiatura. più leggero, divertente ed efficace di Desplechin, e probabilmente anche più genuino, conferma il talento dimostrato nel precedente Mr & Mme Adelman (Un amore sopra le righe).
commento di giovenostaImmaginatevi una sorta di "The truman show" nel quale il protagonista si immerge consapevolmente, venendo però sopraffatto dalla finzione alla quale finisce lui stesso per credere. Uno dei migliori, e più originali film degli ultimi anni.
leggi la recensione completa di GattomammoneTutto ciò che vi aspettereste da una commedia francese ne "La belle époque" lo troverete in abbondanza. Dalle ironie sulla psicanalisi, alla disinvoltura con cui i protagonisti si lasciano, si tradiscono e si riprendono, fino alla insistita ripetizione della parola "pompino" (l'avete notata anche voi?). Una serata piacevole. Voto: 7+
leggi la recensione completa di andenkoNicolas Bedos, che ha sceneggiato oltre che diretto questo pregevolissimo film, è riuscito nel miracolo e ha raccontato una vicenda, che è quasi un luogo comune, in modo intelligente e appassionante.
leggi la recensione completa di laulillaCinema sognante capace di alternare risate e momenti toccanti con sorprendente facilità. Grandissimo film.
leggi la recensione completa di silviodifedeAll art is quite useless Oscar Wilde La grande Madeleine Immaginate una Madeleine gigante. Immaginate Proust e la sua Recherche.
leggi la recensione completa di gaiartLa Belle Époque è cinema che celebra la propria magia e la propria capacità di incidere sulle esistenze, e nel farlo ricama una storia fantasiosa, emozionante, a tratti esilarante.
leggi la recensione completa di pazuzu