Regia di Guy Ritchie vedi scheda film
Effervescente, roboante, tarantiniano. Da vedere.
Guy Ritchie torna alla carica con una pellicola dalle forti influenze tarantiniane, che poco o nulla ha da invidiare a quelle di Quentin. Fin dalle prime battute si entra subito nell'atmosfera del film: voce fuori campo, primi piani nitidissimi sui dettagli, e dialoghi che richiamano la migliore tradizione noir, seppur in chiave moderna. Un mago della finanza sommersa, Michael "Mickey" Pearson, decide di ritirarsi dalle scene, un po' perché vuol godersi la mezza età, un po' perché l'istinto gli suggerisce così, si apre così la corsa al suo impero e entrano in gioco parecchi aspiranti, dalla mafia cinese ai papaveri inglesi, con qualche ospite non invitato, come la mafia russa. Cast stellare e in gran rispolvero con Hugh Grant in un ruolo inedito ma interpretato alla grande. Adrenalina allo stato puro, numerose sequenze che sono un tributo al cinema e piani narrativi che si sovrappongono e intersecano fino al pirotecnico finale.
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