Regia di Fabrizio De Angelis vedi scheda film
Donna lavora in un bar della provincia americana; un giorno vince un quiz televisivo e riceve in premio una vacanza a Miami. Qui conosce il belloccio Michael, che la corteggia con passione senza rivelarle quanto è smodatamente ricco.
Fabrizio De Angelis è stato uno degli ultimi cineasti italiani ‘di genere’, con il virgolettato d’obbligo a sottolineare la peculiarità del suo approccio al cinema: uno sceneggiatore, produttore e regista abituato a lavorare con modesti o modestissimi budget esclusivamente nel nome dell’intrattenimento e della spettacolarità. Questa Sogno d’amore è una delle sue ultime pellicole, certo fra le più dimenticabili da lui licenziate, ma che in un certo senso apre il varco – per stile e contenuti – alla sua memorabilissima opera conclusiva, quel Favola (1996) con protagonista un’acerba (e ancora è dir poco) Ambra Angiolini. Girato negli Stati Uniti, ma frutto di una produzione al cento per cento italiana, Sogno d’amore è un fotoromanzo rosa di metà anni Novanta, con un’atmosfera incantata, ritmo blando, dialoghi adeguatamente frivoli e personaggi monodimensionali come a un prodotto di simile stampo competono. Nessun nome di qualche rilievo fra gli interpreti, con un cast che gira intorno ai protagonisti Nicole Amar e Ron Cobert; la sceneggiatura è firmata da Jeanpaul Brown, all’anagrafe Gian Paolo Brugnoli. Anche De Angelis si trincera dietro al suo consueto pseudonimo anglofono: Larry Ludman. 2,5/10.
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