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Lamù: Only You

Regia di Mamoru Oshii vedi scheda film

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La recensione su Lamù: Only You

di Antisistema
6 stelle

Molti registi legati alle serie TV, quando debuttano al cinema, lo fanno con dei film celebrativi. Non sono pochi i grandi nomi esordienti al cinema con tali opere, come Hayao Miyazaki o Kunihiko Ikuhara, e a questa regola non sfugge neanche colui che sarà destinato a divenire il più grande regista della Storia dell'animazione, Mamoru Oshii. Quest'ultimo a inizio degli anni '80 era il regista titolare della serie TV Lamù - La ragazza dello Spazio, tratta dall'omonimo manga di Rumiko Takahashi, opera demenziale e un po' stupidotta per il genio di tale autore, il quale vi lavora apportando numerose licenze artistiche per esprimere le tematiche a lui care. Visti gli strepitosi dati di ascolti, i tempi sono oramai maturi per il debutto cinematografico: esce Lamù - Only You, proiettato nelle sale giapponesi nel 1983. La storia è semplice: nell'infanzia Ataru, mentre giocava a rincorrersi con una piccola coetanea di nome Elle, principessa di un pianeta remoto, calpesta volontariamente l'ombra della bambina e ciò, secondo le tradizioni del popolo di Elle, significa che è destinato a sposarla. Passano molti anni da tale avvenimento ma tutto scorre tranquillamente al liceo Tomobiki, finché una strana di partecipazione di nozze inviata a tutti i compagni di Ataru li invita al matrimonio che si terrà tra quest'ultimo e la regina Elle. Il ragazzo naturalmente è felicissimo di questa notizia ed è pronto a partire per lo spazio, però Lamù, dopo essersi ripresa dalla tristezza per l'insensibilità del suo "tesoruccio", non è assolutamente intenzionata a lasciarlo partire.

 

 

Dalle fonti che ci sono giunte sembra che Oshii avesse in mente di realizzare Beautiful Dreamer come suo primo film, ma la produzione respinge la sua idea costringendolo a realizzare un film molto più convenzionale e imponendo molte la volte la riscrittura della storia. In effetti la sceneggiatura (scritta a quattro mani con Tomoko Konparu) è "robetta di serie C", anche se presenta degli spunti interessanti che la elevano dalla media dei copioni dei film celebrativi - che vanno, narrativamente, dall'orribile al mediocre perlopiù. In sostanza, Only You è un film nato come frutto di un compromesso tra la vocazione commerciale voluta dallo Studio Pierrot e quella autorale di Oshii, però il risultato alla fine non è per niente malvagio, anche perché gli spezzoni musicali non voluti da lui e imposti dall'alto funzionano, e il troppo caos per via dell'alto numeri di personaggi risulta comunque accettabile visto lo spirito anarchico alla base di tale opera. Nonostante i compromessi, il regista resta il pur sempre giovane Oshii, il quale tenta di insinuarsi nelle pieghe della sceneggiatura per far emergere le sequenze più conformi ai temi a lui cari. In questo film l'autore esplica per la prima volta uno dei pilastri della sua poetica, "la circolarità dello spazio-tempo". Il film inizia e si può dire che praticamente finisca al medesimo modo, con una bella quanto suggestiva sequenza nei ricordi del passato, dove degli Ataru e la regina Elle adulti vedono e interagiscono con i loro sé stessi del passato. Non importa che la scena sia impossibile (ricordiamoci che Lamù è un'opera demenziale), perché nel cinema contano soprattutto le idee visive di realizzazione, e il talento di tale autore in ciò è sotto gli occhi di tutti. Anche nella sua opera più commerciale il regista ci fa comprendere come sia inutile guardare verso il futuro, perché tutto è stato già detto nel passato, il quale contribuisce a formare la nostra personalità, destinata a restare fissa e immutabile. Se per Ataru, Lamù e compagni questo significa continuare nella loro anarchica allegria, la regina Elle invece manterrà il suo freddo quanto gelido carattere, accentuato alla fine del film da un cinismo di fondo per via dalla delusione derivatole; tanto che Oshii sottolineerà ciò con una camera fissa in primo piano, atta cogliere la vacuità dello sguardo disilluso della ragazza.

 

Non vale la pena soffermarsi troppo sulla regia complessiva del film, poiché si resta molto ancorati a uno stile televisivo, anche se il regista riesce ad azzeccare il tempo di tutte le battute, che, seppur delle volte (molto rare) non risultano esilaranti, provocano comunque un leggero sorriso nello spettatore. A un'attenta esegesi tecnica, possiamo ritrovare abbozzati gli elementi tipici della regia di Oshii nell'uso delle inquadrature colme di "calore" indugianti su Lamù, la cui dolce sensualità (merito anche del "rotondo" character design di Akemi Takeda) viene elegantemente enfatizzata insieme al suo dolore struggente messo in primo piano. È, certo, fanservice dettato da esigenze commerciali, il quale però non risulta per niente fastidioso, perché Lamù è sexy senza mai essere volgare nella sua femminilità, al contrario dei blockbuster odierni dove la donna serve soltanto a mostrare le sue grazie che per effettiva utilità narrativa. Degna di menzione è la fotografia, consistente in luminosi fasci di luce bianca proiettati sul viso dei personaggi per scavare nelle pieghe del loro animo, anche se in tale film quest'ultimo aspetto è appena accennato, ma è utile segnalarlo perché già in Only You Oshii pone le basi per l'estetica tipica delle sue opere. Non ha invece alcuna scusante, tanto da essere passibile di denuncia penale, il montaggio del film tremendamente incerto in alcune fasi, sino a divenire imbarazzante in una sequenza (situata a un'ora e sette minuti dall'inizio del film) di dialogo tra Mendo ed Elle, dove improvvisamente Ataru e i suoi compagni si ritrovano "letteralmente" buttati sulla scena.

 

In sostanza, Lamù-Only You risulta a tutt'oggi il peggior film d'animazione di Mamoru Oshii, ma non ci si ritrova affatto innanzi a un film brutto perchè tale regista è incapace geneticamente di girare un brutto film, poiché nonostante il plot sia indubbiamente un episodio allungato, ha dalla sua un ritmo indiavolato (i 100 minuti non si sentono), delle gag spassose, un piccolo spazio (seppur insufficiente) concesso ad ogni personaggio e una bella fotografia molto al di sopra degli standard televisivi. Il bello di Lamù è la sua forte anima anarchica che emerge nella follia comico-demenziale delle vicende dei personaggi (solo Filmtv si può chiedere la plausibilità dell'innamoramento di un'altra ragazza verso Ataru in una serie del genere! Non siamo innanzi al realismo Nolaniano cavolo). Comunque sia il film fortunatamente ha il successo di critica e pubblico (molto raro per l'autore) che meritava, tanto da ricevere gli elogi della stessa autrice del manga. Tutto questo consentirà a Oshii di ottenere totale libertà creativa nella sua opera successiva, Lamù-Beautiful Dreamer, anche se a tutt'oggi Only You resta, dopo il film citato in precedenza, il primo e il secondo Patlabor, Lupin III - Il Castello di Cagliostro e qualche altra pellicola che potrei non rammentare, il miglior film celebrativo di sempre.

 

scena

Lamù: Only You (1983): scena

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