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Star Wars: L'ascesa di Skywalker

Regia di J.J. Abrams vedi scheda film

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La recensione su Star Wars: L'ascesa di Skywalker

di alan smithee
3 stelle

E' possibile raccontare di cosa parla l'episodio destinato a chiudere molte cose, forse troppe?

A conti fatti forse non è proprio possibile, per la complessità con cui convergono storie disparate, personaggi del passato costretti a legarsi con i nuovi, oltre che a fare i conti col tempo che passa, e che non sempre li lascia invecchiare il tempo necessario per poterceli riproporre, se non con l'ausilio degli effetti oggi a disposizione.

Il film con cui J-J. Abrams si riappropria della serie, si pone l'incarico gravoso di chiudere la trilogia alla quale appartiene, ovvero le puntate 7,8 e 9, ma anche quelle della trilogia originale anni '77-'83, che racchiude gli episodi 4,5,6, e, in senso più esteso, l'intera saga, completa dei primi tre episodi che Lucas in persona si premurò di creare, senza peraltro ripetere gli entusiasmi dei primi tre film concepiti.

La guerra riprende, dopo che nel discusso (sin troppo) e per me almeno visivamente buon sequel di Rian Johnson, Luke Skywalker (Mark Hamill) si sacrificava concentrando su di sé gli effetti dello scontro.

La guerra riprende e la parola, ma soprattutto l'azione, torna a contendersi tra la nuova guerriera jedi Rey (Daisy Ridley), il coraggioso pilota Poe Dameron (Oscar Isaac che fa il verso ad Harrison Ford), l'ex guardia imperiale passato in seno alla resistenza, Finn (interpretato da John Boiega). E poi c'è il solitario e tenebroso Kylo Ren (Adam Driver), figlio di Hal Solo e di Leila.

Quello che preme a Abrams, tuttavia, pare soprattutto di riprendere i fili abbandonati con l'episodio che lo ha preceduto, quello che riusciva tuttavia a far vivere al film una vita (ed una coerenza) tutta sua.

Di fatto questa confusa e caotica conclusione, con i vecchi protagonisti rimessi in vetrina (fisicamente o virtualmente, a causa del decesso della indimenticata Carrie Fisher), finisce per ridursi ad una logorante, ripetitiva sequenza di azione legata in modo approssimativo ad uno scontro finale che, una volta giunto a compimento, mai e poi mai risulta davvero grandioso ed appassionante, a differenza di quanto accadde ai bei tempi, come invece risultarono gli scontri epici finali di almeno i primi due capitoli originali della saga anni '70 e '80.

Per far quadrare poi tutto tutto, ecco che nel finale esotico ed infantile dei saluti tra le palme, appaiono pure gli Ewoks, gli orsetti che svilirono e resero un film per bambini il terzo ed ultimo episodio della prima saga.

Non potendo contare su una storia compiuta, si vorrebbe almeno riprovare il pathos che i vecchi personaggi riuscirono a provocare in noi nel passato. Qualche siparietto da parte del robottino d'oro isterico C3PO talvolta risulta anche divertente, ma non basta a toglierci di dosso questo sentore di rattoppata operazione a tavolino che lo stratega con le mani in pasta ovunque, J.J. Abrams, si è fatto carico di portare a termine... ammesso che ciò possa significare davvero il termine di una saga, e di un'epoca ormai lontane lontane.

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